Il capo ti telefona fuori orario, tu non rispondi: “cosa può farmi?” I Non è come credi: ti spiega tutto l’avvocato, ma prima mettiti a sedere
Bisogna essere sempre reperibili dopo l’orario di lavoro? Cosa rischi se non rispondi alle chiamate del tuo capo.
La reperibilità di un dipendente oltre l’orario di lavoro è un argomento spinoso, poiché ci sono pareri contrastanti a riguardo.
Tutto dipende infatti dalla cultura aziendale, dal tipo di lavoro che svolgi e dalle aspettative del datore di lavoro.
Essere un dipendente d’ufficio è certamente diverso che essere un dipendente sanitario. Nel primo caso non dovrebbe esserci nessuna urgenza che non può aspettare il giorno successivo, diversamente dal secondo.
Ma è proprio così? Cosa rischi se non rispondi alle chiamate del tuo capo dopo l’orario lavorativo?
Telefonate dal capo fuori orario: cosa rischi se non rispondi
Considerando che a volte non rispondere al tuo capo potrebbe farti perdere un’opportunità lavorativa, magari un avanzamento di carriera, è anche vero che bisogna pur staccare la spina. Ma in alcuni casi è prevista la reperibilità, e può anche capitare di essere sanzionati per una mancata risposta.
Ma una sanzione disciplinare per questo motivo, è legittima? Come riporta money.it, nelle aule dei Tribunali spesso se ne discute. E lo ha fatto anche la Corte di Cassazione francese, che sembra essere in linea con le decisioni dei nostri giudici.
Meglio alzare quella cornetta?
Nello specifico un dipendente ha fatto causa al suo datore di lavoro dopo essere stato sanzionato e licenziato. “La Corte” scrive il sito citato “ha confermato il licenziamento ma sancito l’illegittimità delle sanzioni. Queste ultime erano infatti dovute alla mancata reperibilità del lavoratore alle comunicazioni telefoniche ricevute sul proprio cellulare personale al di fuori dell’orario di servizio”. Il licenziamento è risultato legittimo perché per altre motivazioni.
Insomma, come anche in Italia, il lavoratore dipendente non è tenuto a rispondere al telefono oltre l’orario di lavoro. “Ciò vale nel riposo settimanale, nel riposo giornaliero al termine della giornata lavorativa, durante ferie, permessi e malattia” precisa il sito. Nel caso ti capitasse e tu fossi poi vittima di sanzione disciplinare, puoi contestarla perché illegittima. A meno che il contratto di lavoro preveda espressamente un obbligo di reperibilità, che può essere anche notturna. Ma appunto tutto deve essere indicato nel contratto in modo da essere regolamentato. Sarà quindi indicata in modo chiaro e soprattutto deve essere regolarmente retribuita. Ora sai che non ti può accadere nulla se non rispondi al capo fuori orario di lavoro, ma per sicurezza meglio rileggerti il contratto.