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Addio cartelle esattoriali, dal 1 Gennaio 2025 scadono e non le devi più pagare I Prendi nota, evita di buttare soldi al vento

Agenzia delle Entrate - fonte_Ansa - lineadiretta24.it
Agenzia delle Entrate – fonte_Ansa – lineadiretta24.it

Dal 1 gennaio 2025 potrai finalmente dire addio alle cartelle esattoriali, non le dovrai più pagare, ma c’è qualcosa che dovresti sapere. 

Quest’anno sta finendo e le notizie che stanno arrivando non sono di certo delle più incoraggianti, aumento a livello fiscale. Ma nonostante ciò, ce ne sarebbe una che farà tirare un sospiro di sollievo e molti dei contribuenti italiani che non dovranno pagare le cartelle esattoriali. 

Cancella la scadenza del 1 gennaio 2025, perchè non ci sarà bisogno di alcun pagamento. Quello a cui si sta per assistere è un cambiamento veramente epocale che si basa sul cambiamento dell’attuale normativa vigente per quello che riguarda la riscossione dei debiti da parte del Fisco.

Tutti i cittadini che hanno debiti con il Fisco sperano di poter giovare dell’agevolazione a cui si sta accennando, ma purtroppo non è esattamente così.

Quindi per evitare che vi siano dei fraintendimenti o comunque delle problematiche di qualsiasi genere è indispensabile che si comprenda quali sono le cartelle a cui si può applicare la nuova misura. Ecco allora tutto quello che c’è da sapere.

Cartelle esattoriali: chi è escluso dal beneficio

Insomma in tutta questa euforia, abbiamo una brutta notizia da dare, non tutte le cartelle esattoriali scompariranno magicamente con l’arrivo del 2025. Ci sono dei contribuenti che hanno dei beni pignorabili, come: uno stipendio, delle somme sul conto corrente, ovvero dei beni di pregio e non potranno beneficiare della cancellazione in maniera automatica. Nel caso in cui si accerti la capacità contributiva, l’Agenzia delle Entrate e il concessionario alla riscossione continueranno con la loro attività, affinchè il debito venga effettivamente coperto.

Il primo dei rischi che si corre è di vedersi pignorare i beni o di subire misure di riscossione coattiva, nel caso in cui si sia presentato il modello 730, ovvero si stia in attesa del rimborso fiscale. Ipoteca e pignoramento sono ancora perfettamente operativi e servono allo Stato al fine di recuperare i crediti maturati. A tirare un sospiro di sollievo sono i contribuenti non solvibili, come i nullatenenti o coloro che sono dichiarati falliti giuridicamente.

Cartelle esattoriali - fonte_Canva - lineadiretta24.it
Cartelle esattoriali – fonte_Canva – lineadiretta24.it

Perché dal 2025 non si pagano più alcune cartelle esattoriali

I termini di prescrizione ormai maturati e la riforma della riscossione, sono i due elementi che determineranno il diritto a non provvedere al pagamento da parte del contribuente. La riforma che negli anni precedenti è stata introdotta, prevede la cancellazione automatica e d’ufficio delle cartelle esattoriali che hanno almeno 5 anni, in quanto ormai non più esigibili. Un processo che avviene senza che il contribuente faccia richiesta, in maniera automatica grazie al funzionamento dell’Agenzia delle Entrate. Una misura che dovrebbe permettere di semplificare la gestione dei crediti fiscali.

A giocare un ruolo fondamentale saranno i termini di prescrizione previsti dalla legge: 5 anni per IMU, TARI, Contributi previdenziali e multe stradali, 10 anni IRPEF e IVA, 3 anni per il bollo auto. Le cartelle che non sono mai state notificate entro il 31 dicembre del 2024 o già scadute, non saranno più esigibili; si ricorda però, che ogni volta che una cartella viene notificata, i termini di prescrizione ripartono da zero,