Home » Documenti, scontrini, ricevute: non buttare nulla, lo Stato può distruggerti di tasse se ti perdi anche un solo tagliando

Documenti, scontrini, ricevute: non buttare nulla, lo Stato può distruggerti di tasse se ti perdi anche un solo tagliando

documenti
Scontrini e documenti da conservare (Photo By: Kaboompics.com da Pexels) – lineadiretta24.it

Non buttare mai documenti e ricevute, lo Stato può richiederteli anche dopo anni, e costringerti ad un pagamento cospicuo. 

In Italia siamo sommersi dalle “scartoffie”. La tecnologia fa passi da gigante, si viaggia nello spazio, ma per fare un documento dobbiamo girare 10 uffici e firmare almeno altrettanti moduli.

Siamo fagocitati dalla burocrazia, che fa perdere le speranze di venire a capo di un qualunque affare o richiesta di informazioni.

Si parla tanto di digitalizzazione, ma le comunicazioni ufficiali continuano ad arrivare in formato cartaceo. Che noi dobbiamo conservare per anni e anni, o per sempre.

Ma per quanto tempo? Dopo quanto lo Stato può esigere ancora le prove di un pagamento? Scopriamolo.

Documenti e scontrini: non buttarli via

Se per quanto riguarda bollette e fatture possiamo richiedere l’addebito sul conto, senza quindi ricevere più a casa alcun bollettino da conservare poi accuratamente, per altri documenti dobbiamo rassegnarci. La nostra casa sarà sommersa di carte, buste e scontrini ancora a lungo. Meglio procurarsi qualche bel faldone o raccoglitore in modo da avere tutto in ordine e a portata di mano.

Non è raro infatti che lo Stato, o chi per lui, venga a chiedere conto di un pagamento che abbiamo già effettuato. Ecco perché conservare tutto è il modo migliore per poterlo poi dimostrare in caso di necessità. Conservare si, ma per sempre?

faldoni documenti
Faldoni portadocumenti (foto di Pixabay da Pexels) – lineadiretta24.it

Quanto tempo conservare le prove del pagamento

Per quanto tempo devi conservare i documenti? Dipende. Si va per esempio dai 3 anni del bollo auto ai 20 del certificato di prestazione energetica sulla casa. Gli scontrini, che fanno da garanzia per il prodotto acquistato, vanno conservati per 2 anni, mentre le classiche bollette, multe, dichiarazione dei redditi, imposte sulla casa e sui rifiuti per 5 anni.

Si arriva a 10 anni in caso di polizze e documenti assicurativi, estratti di conto corrente e carta di credito, sentenze di Tribunale e mutui e finanziamenti. Il tempo indicato si riferisce al termine della prescrizione, ovvero il tempo oltre il quale nessuno potrà più esigere un pagamento. Infine per quanto riguarda contributi previdenziali autonomi e liberi professionisti, rogiti e documenti di proprietà, non hai scampo, questi dovrai conservarli per sempre. Molto meglio non farti cogliere impreparato, tieni tutto ben catalogato perché se non puoi dimostrare, per esempio, di aver pagato le tasse, non solo dovrai pagarle di nuovo, ma andrai incontro a salatissime multe.