Conti correnti bloccati agli italiani che hanno debiti: choc totale per chi ha famiglia, la nuova legge non ti dà scampo
Tutti gli italiani sono ormai sotto choc per quello che sta accadendo. I conti correnti vengono bloccati se si hanno dei debiti.
Considerando il periodo particolarmente difficile che sta vivendo il nostro Paese, le difficoltà economiche possono colpire veramente chiunque. I numeri ci dicono che le famiglie indebitate sono veramente tantissime e si tratta di situazioni che pesano come un macigno nella quotidianità di ogni cittadino.
A preoccupare veramente tutti, una recente notizia che ha maturato il timore, per molti italiani di vedersi bloccare l’accesso al proprio conto corrente.
Grande la difficoltà ad affrontare le spese quotidiane, che molti vivono e non avere più accesso al proprio denaro, potrebbe essere un’esperienza veramente brutta da affrontare.
Però occorre fare i conti con un possibile provvedimento che toccherebbe coloro che hanno debiti con lo Stato. Cerchiamo allora di comprendere cosa sta succedendo proprio in queste ore.
Come funziona il blocco e chi è più a rischio
Chiunque contragga un debito, ne risponde con il proprio patrimonio sia presente che futuro. La normativa italiana prevede una serie di misure volte ad assicurare al creditore, la possibilità di intervenire sul denaro del debitore, al fine di veder saldato l’impegno maturato. Particolare la situazione di chi matura debiti nei confronti dello Stato; quest’ultimo ha la possibilità di intervenire in maniera diretta sul denaro del cittadino, al fine di assicurarsi la copertura del debito. Sempre prendendo come riferimento la normativa, affinchè si possano avviare le procedure per il recupero delle somme dovute, i debiti che il contribuente ha nei confronti dello Stato, devono avere un valore superiore ai 5 mila euro.
In un primo momento si provvederà alla verifica delle somme spettanti e solo dopo, sarà possibile procedere, richiedendo di intervenire in maniera specifica sulle somme di cui il cittadino è in possesso. Dopo l’accertamento, nel caso in cui il debitore riceva pagamenti superiori ai 10 mila euro l’erogazione sarà bloccata al fine di andare a coprire il debito. Una misura definita come: controllo preventivo. Si mette in atto tale procedimento per evitare che, chi ha dei debiti nei confronti dello Stato possa ricevere ingenti somme, senza aver regolarizzato le proprie posizioni. Ma questo non è l’unico intervento possibile.
La verità sul blocco: ecco cosa succede
Possiamo quindi definire il blocco del conto corrente, come una forma di pignoramento autorizzato dalla legge. Nel caso in cui un cittadino abbia maturato un debito nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, quest’ultima può chiedere al giudice un pignoramento diretto sul conto corrente bancario. Si individua quindi un debito, che deve essere superiore ai 5 mila euro, si invia una comunicazione formale a cui, se il debitore non risponde, segue una seconda fase, ovvero quella del blocco del denaro a disposizione e prelievo dal conto delle somme spettanti.
Il pignoramento deve però rispettare alcuni limiti. Nel caso in cui si proceda con azione su stipendio o pensione, è possibile prelevare coattivamente solo fino a 1/10, 1/7 o 1/5 dell’importo, a seconda dell’entità del debito. Quello che deve essere garantito è un minimo vitale pari ad almeno 3 volte l’assegno sociale. L’alternativa per il debitore, affinché non vengano bloccate le somme in suo possesso, è quella di chiedere la rateizzazione del debito, evitando ulteriori provvedimenti.