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Assegno di mantenimento, da oggi paghi pure per i figli maggiorenni fuori casa, è legge, dovrai fartene una ragione

Novità assegno di mantenimento (pexels.com) - lineadiretta24.it
Novità assegno di mantenimento (pexels.com) – lineadiretta24.it

La legge ha parlato: la società cambia e con essa anche le normative, sei costretto a pagare il mantenimento oltre i 18 anni e fuori casa.

La disciplina del rapporto economico tra genitore e figlio è già piuttosto complicata di per sé, e la questione degli assegni di mantenimento è stata a lungo oggetto di polemiche. Mai come oggi, però, si è tornati su questo spinoso argomento.

La situazione si complica dopo una sentenza della Corte di Cassazione.

Quest’ultima è stata chiamata a decidere e interpretare la legge in un particolare caso.

L’interpretazione della legge è una delle parti più importanti della sua applicazione. Una cieca applicazione della norma, infatti, mancante dell’interpretazione di una persona di legge, rischierebbe di causare grossi danni e di andare contro il concetto stesso di giustizia. Ecco cosa è stato deciso sugli assegni di mantenimento in questo frangente.

Sentenza shock della Cassazione, mantenimento (quasi) a vita

Tutto risiede in un problema di ordine economico e sociale. Le dinamiche della società attuale, infatti, non corrispondono più a quelle di qualche decennio fa. Se, infatti, in precedenza, era più semplice raggiungere una adeguata indipendenza economica a un’età ragionevole, oggi non è più così.

La Corte di Cassazione ha tenuto in gran conto, giustamente, questa profonda modifica della società, quando si è trovata a legiferare in merito al caso di un assegno di mantenimento dovuto da un genitore a un figlio con più di 18 anni e residenza non più presso la dimora di famiglia. Alcune precisazioni della Corte, pronunciate in occasione di questa sentenza, hanno scosso non poco la disciplina degli oneri del genitore: ecco cosa è stato deciso.

Sostegno ai figli (pexel.com) - lineadiretta24.it
Sostegno ai figli (pexel.com) – lineadiretta24.it

Assegno di mantenimento: quando non sei più obbligato dalla legge

La sentenza della Cassazione si è concentrata in particolare sulla questione del trasferimento della prole. Ha precisato, infatti, che il trasferimento non deve essere percepito come un segno di totale indipendenza: questo, infatti, potrebbe essere necessario per questioni educative o lavorative, ma significare necessariamente il raggiungimento di una indipendenza economica del figlio.

Si tratta di un cambiamento a livello interpretativo piuttosto importante sia per i genitori che per i figli. L’ideale sarebbe, dunque, affrontare il discorso dell’indipendenza economica direttamente con i propri figli, in modo aperto e senza nessuna remora. In questo modo sia la famiglia di origine che la prole possono organizzarsi al meglio per venirsi incontro su questo genere di questioni economiche.