Visite FISCALI INPS, non temere: nel 2025 scattano le esenzioni, gli esoneri e le limitazioni giuridiche
Novità per quanto riguarda le visite fiscali Inps. Dal prossimo anno scattano le esenzioni e gli esoneri.
I lavoratori sia pubblici che privati possono assentarsi da lavoro per motivi di salute producendo un certificato medico.
Si tratta di un diritto, limitato però a 180 giorni di assenza in un anno, dopodiché si rischia il licenziamento.
Il datore di lavoro può, in ogni momento dell’assenza per malattia, inviare un medico dell’Inps per un controllo, ovvero la visita fiscale.
Può essere però effettuata solo ad orari precisi. Ma dal prossimo anno le cose cambiano e scattano le esenzioni. Scopriamole.
Visite fiscali Inps: cosa cambia
Ogni volta che un lavoratore, sia nel settore pubblico che privato, si deve assentare per malattia, deve produrre un certificato medico che sarà inviato direttamente all’Inps per via telematica, automaticamente. Su di esso viene specificata la data di inizio e fine malattia, il motivo dell’assenza, ovviamente i dati anagrafici e l’indirizzo di reperibilità del soggetto. Questo perché il datore di lavoro o lo stesso Istituto possono inviare un medico a verificare la effettiva presenza del lavoratore all’indirizzo indicato.
Queste sono le visite fiscali Inps, e possono avvenire tutti i giorni ma solo ad orari ben precisi, che sono appena stati unificati sia per il settore pubblico che privato. Le fasce da rispettare sono per tutti 10:00 – 12:00 al mattino, e 17:00 – 19:00 al pomeriggio. E cosa succede se il soggetto risulta assente? Cosa cambierà dal prossimo anno?
Le nuove disposizioni
Un’assenza ingiustificata viene punita con alcune sanzioni tra cui la riduzione della retribuzione del
100% nei primi 10 giorni di malattia e del 50% nei giorni successivi. Ma ci sono alcune situazioni in cui è possibile non farsi trovare a casa durante le visite fiscali Inps e non incorrere in nessuna conseguenza. Tra gli esoneri ci sono gravi motivi personali o familiari, cause di forza maggiore e accertamenti specialistici che coincidono con le fasce di reperibilità del lavoratore.
Ma c’è anche la possibilità di ricevere un’esenzione dal proprio medico, come ricorda brocardi.it, ad esempio in presenza di “patologie gravi per le quali sono necessarie cure salvavita, stati patologici dovuti ad invalidità pari o superiore al 67%, una causa di servizio certificata che abbia determinato l’attribuzione della menomazione, singola o multipla, alle prime tre categorie indicate nella “tabella A” allegata al D.P.R. n. 834/1981, oppure il riconoscimento di patologie incluse nella “tabella E” dello stesso decreto (applicabile esclusivamente ai dipendenti pubblici)”. Consulta il tuo medico per saperne di più.