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Mio figlio mi ha mentito: come gestire la scoperta e il post: punizione o dialogo, la verità è questa

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Pinocchio (foto di Florencio Rojas da Pexels) – lineadiretta24.it

Tutti i bambini mentono prima o poi. Come gestire la loro bugia nella maniera giusta in base all’età. Punizione o dialogo? La parola agli esperti.

A tutti noi capita di dire una bugia di tanto in tanto. A volte si tratta di un’omissione o un modo per uscire da una situazione spiacevole.

Non dovrebbe stupire se anche ai nostri figli capita di mentire. Fermo restando che dovremmo insegnare loro a dire sempre la verità, bisogna comunque metterlo in conto.

Ma quando li scopriamo, come dovremmo reagire? Dipende. Dalla gravità della cosa, dai motivi e soprattutto dall’età.

Scopriamo cosa dicono gli esperti e qual è la maniera giusta di affrontare la cosa. Punizione o dialogo?

Bugie dei bambini, come reagire

Secondo la pedagogista Sara Crisantemi, che è intervenuta sull’argomento  a dilei.it, occorre fare una precisazione. I bambini molto piccoli, quindi sotto i 6-7 anni, non dicono propriamente bugie, ma esprimono una fantasia sulla realtà. Trasformandola per come piacerebbe loro. I più grandi invece sanno che stanno dicendo una bugia, ma lo fanno come sperimentazione. Insomma le bugie sono utili alla crescita. Ma dobbiamo dare il buon esempio, sempre. Dire la verità, anche quella scomoda – ovviamente nella maniera più opportuna – è sempre la scelta vincente.

Come accorgersi poi che stanno mentendo? Dalla comportamento. Se il bambino è agitato, suda, evita il nostro sguardo, probabilmente sta raccontando una bugia. E come dovremmo reagire?

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Come reagire davanti ad un bambino che mente (foto di Monstera Production da Pexels) – lineadiretta24.it

Punizione o dialogo?

Secondo la dottoressa Crisantemi “Sotto i 6-7 anni non sono bugie, quindi è totalmente inutile intervenire punendo, sgridando, dando un peso eccessivo alle fantasie dei bambini”. Nel caso ad esempio diano la colpa ad un altro per le loro marachelle “proviamo ad empatizzare con il personaggio, diciamo che probabilmente non lo ha fatto volutamente e che adesso si sente in colpa e forse ha anche paura di una bella sgridata. L’importante è aver imparato”.

Ma anche quando i figli sono più grandi non bisogna calcare la mano per non instaurare una relazione basata sulla paura. “Quello che si può fare in più, a questa età, è accompagnare i bambini e le bambine a riflettere su ciò che accade quando si dicono le bugie, sul perché le raccontano, su quali sono le possibili strategie diverse a livello relazionale, su come ci sentiamo noi e come si sentono gli altri”. Quello che consiglia la dottoressa quindi è la strada del dialogo.