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Vai in vacanza? Ti spettano soldi in più: è legge, devono metterteli in busta paga, ma se non li chiedi, non li vedrai mai

Soldi in più in vacanza - fonte_Canva - lineadiretta24.it
Soldi in più in vacanza – fonte_Canva – lineadiretta24.it

È la legge a dirlo, se vai in vacanza ti devono dare questi soldi in più, direttamente in busta paga. Ma se non ne fai domanda, non li vedrai mai. 

I dipendenti assunti secondo i CCNL possono godere di 4 settimane di ferie all’anno, di cui, 2 possono essere continuative. Molti degli italiani che lavorano come dipendenti avranno già usufruito di buona parte delle loro ferie durante i mesi estivi, ma non saranno pochi che ne gioveranno durante le vacanze di natale.

Quello che però, molti lavoratori non sanno è che durante le ferie hanno il diritto di vedersi accreditare in busta paga, alcuni benefici e indennità, che troppo spesso vengono ignorati.

I compensi aggiuntivi a cui si ha diritto, variano a seconda del contratto che si sottoscrive e la posizione che il dipendente ricopre. In genere, al momento dell’assunzione e della firma dell’accordo lavorativo si decidono quelli che sono i benefit di cui si gode e questo vale, sia quando il dipendente è regolarmente sul posto di lavoro, sia quando invece, gode dei suoi giorni di ferie.

Il lavoratore ha diritto a percepire una retribuzione piena anche in ferie, ma la prassi adottata da molti è che l’azienda elargisca questi importi solo sull’esplicita richiesta. Cerchiamo di comprendere allora, come non perdere il denaro a cui si ha diritto.

Diritto ai compensi extra in ferie: cosa prevede la legge

La legge italiana in termini di lavoro dipendente, sancisce che le ferie sono a tutti gli effetti, un diritto inalienabile del lavoratore. La possibilità di goderne liberamente è pensata per garantire riposo e recupero psicofisico. Un diritto che viene tutelato anche sul piano economico, infatti la normativa italiana, prevede esplicitamente che il dipendente possa mantenere anche durante il periodo di ferie gli stessi compensi accessori che percepisce abitualmente.

In altre parole è possibile affermare che la busta paga del mese in cui si va in vacanza non dovrebbe avere un importo minore, ma restare in linea con il reddito percepito durante tutto l’arco dell’anno, benefit inclusi. Ma ce ne sono alcuni che, se non vengono esplicitamente richiesti dal lavoratore, vanno persi, contravvenendo anche a quelli che sono i diritti del dipendente.

Busta paga - fonte_Ansa - lineadiretta24.it
Busta paga – fonte_Ansa – lineadiretta24.it

Un diritto poco conosciuto: richiedilo prima che sia troppo tardi

Tra i benefit più comunemente concessi alla firma dei contratti di lavoro, ci sono i buoni pasto, di cui il lavoratore ha diritto a beneficiarne anche durante le ferie. Sempre più spesso, quando il dipendente è in vacanza, i buoni pasto gli vengono sospesi, ma non c’è un reale motivo per intervenire in questa maniera. La legge prevede che l’erogazione del beneficio avvenga anche nel momento in cui il dipendente è in ferie, salvo i casi in cui, non sia diversamente specificato all’interno del contratto.

Per poter ricevere l’importo spettante, è indispensabile provvedere a farne richiesta formale al datore di lavoro, che spesso non li include nella busta paga salvo richiesta opposta da parte del dipendente. Ignorare tale diritto, vuol dire rinunciare a importi che potrebbero essere di grande aiuto per la finanza familiare.