Call center illegali: ecco come ti fregano aggirando le leggi I Nessun divieto li frena: ma il governo ha una contromossa
Ti chiamano a tutte le ore, altro che registro delle opposizioni: la strategia dei call center per schivare le norme è più che collaudata.
Se stai aspettando una chiamata importante non puoi non rispondere, ma nella maggioranza dei casi si tratta di loro: call center invasivi che chiamano in continuazione.
Nonostante il rinnovamento del Registro Pubblico delle Opposizioni (RPO), questo fenomeno persiste.
Anzi, sembra che la frequenza delle chiamate sia sempre più intensa.
Nonostante l’intervento del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e la pubblicizzazione del nuovo RPO, i call center persistono nelle chiamate: ecco come fanno a non farsi beccare.
Telemarketing illegale, i call center imperterriti nelle chiamate
Non è un’impressione: lo hanno detto anche i dati. Grazie ad alcuni studi in merito, Assoutenti e Nord VPN sono stati in grado di affermare che “Oggi arrivano agli italiani fino a 20 telefonate moleste a settimana, 80 al mese” da parte dei call center che in alcuni casi utilizzano tecniche di marketing aggressive. Dopo il Registro Pubblico delle Opposizioni, il Governo non si è fermato di fronte al perpetrare degli abusi persistenti da parte di aziende di telemarketing.
Da poco è entrato in vigore, infatti, il “Codice di condotta per le attività di telemarketing e teleselling”, che attiva una stretta in tema di chiamate e soprattutto di raccolta dati illegale.
Call center, la culla dell’illegalità: le future strette del Governo
Un elemento che va a favore degli utenti è la possibilità di impostare, grazie al proprio smartphone, un avviso che segnala il “presunto spam” della telefonata in arrivo. Ovviamente, però, come già accennato, nel caso in cui aspettiamo una telefonata importante, non possiamo certo rischiare di mancarla per evitare un confronto con il telemarketing. Insomma, la situazione sembra essere senza uscita, visto che alcune aziende di call center ancora riescono a ottenere i dati – anche quelli di chi è iscritto al RPO – in modo illegale.
Secondo Il Messaggero, il Governo si sta preparano a delle novità relative a questo problema per l’inizio del nuovo anno. Secondo quanto riportato l’idea è di estendere alcuni poteri dell’Antitrust, raddoppiare le sanzioni e introdurre l’obbligo di utilizzare un protocollo informatico per identificazione e certificazione dei numeri di telefono. Dalle chiamate invasive dei call center, infatti, provengono diversi problemi. In alcuni casi si può essere vittime di truffe, in altri si può essere vittime di telemarketing aggressivo, in altri casi il problema risiede nel possesso di dati che l’utente non ha mai acconsentito a concedere.