Bonus affitto, finalmente il Governo ti salva: basta l’ISEE, e chi è in difficoltà non resterà più senza un euro in tasca (ma non è per tutti)
Canone alle stelle, se non riesci a pagarlo lo Stato italiano ti viene in soccorso: ecco chi rientra nella misura chiamata bonus affitto.
Sono diverse le misure che sono state varate negli ultimi anni, molte delle quali sono di assistenza economica ai cittadini in difficoltà.
Tra queste, c’è il bonus affitto: un contributo economico che va a dare del sollievo a chi paga un affitto consistente.
Come spesso in questi casi, per essere idonei alla ricezione del bonus bisogna rispettare una serie di requisiti.
Il bonus di cui parliamo oggi è erogato direttamente dalle Regioni: ecco quali sono tutte le condizioni per usufruire dell’aiuto delle istituzioni in ambito canone di affitto.
Affitto, una mazzata ogni mese: la Regione ci salva
Oggi parliamo di una particolare sezione del bonus affitti, che subentra quando chi è tenuto a pagare un canone d’affitto non riesce a raggiungere la quota necessaria per poter assolvere a tale obbligo. Questo tipo di misura economica, infatti, non subentra in seguito a una semplice richiesta di sostegno, ma può essere utilizzata solamente prima dello sfratto, a fronte di una mancanza di pagamento da parte dell’inquilino.
Le Regioni si occupano di erogare i soldi presenti nel Fondo per Morosità Incolpevole. Si tratta di un fondo istituito per quanti non riescono più, per cause non dipendenti da loro, a pagare il canone d’affitto. Per potervi accedere è necessario rispettare una serie di requisiti, ecco quali sono.
Tutte le condizioni per accedere al fondo: il bando delle Regioni
Come spesso avviene con gli ambiti gestiti dalle istituzioni locali, il bando di erogazione del sussidio presenta caratteristiche diverse a seconda delle scelte di ciascuna Regione. Ci sono, però, alcuni principi generali tendenzialmente rispettati da ogni Regione.
Per ricevere aiuto contestualmente al Fondo, è necessario presentare un ISEE che non superi una certa soglia. La soglia cambia in funzione della Regione. Alternativamente, si richiede documentazione che dimostri di aver perso il lavoro o aver subito una riduzione dell’orario lavorativo (e conseguente riduzione dello stipendio). Alternativamente, si può ricevere il bonus se si è soggetti a patologie che creano una inabilità lavorativa o percepire un reddito adeguato al pagamento del canone di affitto. In ultimo, è possibile richiedere e ottenere assistenza dal Fondo nel caso in cui il soggetto sia in Cassa Integrazione o abbia subito una sospensione dal lavoro. La presentazione della domanda è da farsi online sul sito della propria Regione di residenza.