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Lavoratori spiati da ‘remoto’: scandalo nazionale, le aziende invadono la privacy sfruttando lo Smart Working I Ecco cosa fanno e come evitarlo

Controllo in smart working (pexels.com) - lineadiretta24.it
Controllo in smart working (pexels.com) – lineadiretta24.it

Mille possibilità per i vostri datori di lavoro: nemmeno in smart working si può stare tranquilli, a causa di un controllo serrato da remoto.

Lo smart working è una tendenza che probabilmente non svanirà più dopo il largo uso che ne è stato fatto nel corso della pandemia da Covid 19: si tratta, infatti, di una convenienza sia per i lavoratori, che non sono costretti ad affrontare il traffico e in certi casi ore di macchina o mezzi pubblici per raggiungere il luogo di lavoro, e sia  per i datori di lavoro, che non sono più tenuti a pagare bollette e in generale spese per il mantenimento dell’ufficio.

Sono moltissime, infatti, le aziende che scelgono di proporre contratti lavorativi che prevedono la cosiddetta modalità ibrida, che prevede, generalmente, due giorni a settimana di smart working e il resto in presenza.

Non solo: alcune posizioni lavorative sono ormai svolte totalmente da remoto, visto che la produttività, in molti casi, non è misurata con le ore di lavoro, ma attraverso il raggiungimento di obiettivi e traguardi.

Nonostante ciò, comunque, alcuni manager o datori di lavoro, hanno sentito l’esigenza di adottare degli strumenti di controllo attraverso i quali poter effettivamente monitorare il lavoro svolto dai propri dipendenti quando si trovano da remoto: ecco quali.

Orwell non è più solo un autore: 1984 e lo smart working

Se avete letto il classico di Orwell non potrete non pensarci, soprattutto quando sarete a conoscenza delle tecnologie, talvolta oltre i limiti della legalità, che potrebbero essere utilizzate da chi voglia controllare passo passo tutti i vostri movimenti mentre siete a lavoro.

Tra queste, infatti, vi è una tecnologia che permette persino di registrare video degli schermi, andando così a scoprire tutte le eventuali pause che un dipendente da casa potrebbe prendersi dal lavoro: in questo caso parliamo di un software chiamato Time Doctor.

Smart working e modalità di controllo (pexels.it) - lineadiretta24.it
Smart working e modalità di controllo (pexels.it) – lineadiretta24.it

Non solo Time Doctor: tutte le tecnologie di “spionaggio”

Oltre a Time Doctor ci sono anche altri software con una funzione simile, come ad esempio DeskTime o ActiveTrack: attraverso sistemi differenti sono entrambi in grado di tracciare l’attività del lavoratore al pc.

In modo analogo, anche Google Workspace, Microsoft Teams o Slack possono essere utilizzati per un monitoraggio, più soft, dell’attività dei dipendenti che si trovano in smart working. Sfortunatamente, al momento la normativa che riguarda i dispositivi di sorveglianza sul lavoro risulta ormai obsoleta per quanto riguarda l’utilizzo sul lavoro e non solo.