Diritto alla disconnessione dal lavoro: mail fuori orario, multe per il boss I Rivoluzione totale, difenditi SUBITO
Anche lo smart working ha un rovescio della medaglia: per fortuna nuove direttive giungono a tutelare la salute mentale dei lavoratori.
A partire dal 2020 abbiamo visto sbocciare la tendenza allo smart working, inizialmente alimentato dalla necessità di stare in casa per via della pandemia da Covid 19, successivamente adottato tra i vantaggi dei lavoratori, che sembrano non essere disposti a rinunciare a questa novità.
In effetti questa modalità di telelavoro presenta una serie di aspetti in favore dei dipendenti che non sono più costretti a fare viaggi, talvolta anche molto lunghi, per raggiungere il luogo di lavoro – a meno che non si tratti di una attività che richieda la presenza.
In realtà, però, il lavoro da remoto presenta consistenti vantaggi potenziali anche per i datori di lavoro: basti pensare alle spese che si possono risparmiare con i lavoratori a casa, non dovendo alimentare un intero ufficio, per esempio. Molte, infatti, sono le aziende che hanno iniziato a proporre una modalità ibrida di lavoro, consentendo ai dipendenti due giorni di smart a settimana.
Se tutto questo sembra avere solamente vantaggi per entrambe le parti, però, non è esattamente così, visto che si è diffusa, parallelamente a quella del lavoro in smart, un’altra tendenza, che va a minare il tempo libero dei dipendenti: quella della ricezione di email e telefonate anche al di fuori dell’orario di lavoro.
Tutela dei lavoratori e diritto alla disconnessione
Questa questione è stata fortunatamente intercettata sia dai sindacati che da alcune istituzioni, dunque è in lavorazione una proposta di legge che andrebbe a tutelare maggiormente il lavoratore durante il tempo libero.
La proposta è stata illustrata alla Camera congiuntamente da Pd e “l’asSociata”, una associazione di giovani impegnata dal punto di vista del lavoro: al centro il diritto alla disconnessione, ovvero il diritto di non essere continuamente reperibile del lavoratore.
La proposta di legge alla Camera
Il testo della proposta attualmente reciterebbe così: “Il lavoratore ha diritto di non ricevere comunicazioni dal datore di lavoro o dal personale investito di compiti direttivi nei confronti del lavoratore stesso al di fuori dell’orario ordinario di lavoro previsto dal contratto di lavoro applicato e, comunque, per un arco di tempo minimo di dodici ore dalla cessazione del turno lavorativo”.
Oltre a sostenere il diritto alla disconnessione, nella proposta si fa riferimento a multe per i datori di lavoro che infrangono questa legge: si parla di una sanzione amministrativa pecuniaria che va da 500 euro a 3.000 euro per ciascun lavoratore interessato.