Le parole che non ti ho detto… e non devo dirti mai: proibite, anzi, proibitissime I Se ti sentono, non saranno morbidi con te
Siamo in uno stato in cui vige la libertà di pensiero e di parola, ma sembra che presto possano esserci dei termini proibiti dalla legge.
A sollevare il problema della libertà di parola nel Paese non sono certo le leggi in merito a bullismo, cyberbullismo o discorso d’odio, ma una proposta di legge avanzata dai deputati di Fratelli D’Italia, il partito di maggioranza dell’attuale Governo.
L’obiettivo della proposta di legge sul tavolo di chi ci governa sarebbe la tutela della lingua nazionale in quanto tra le espressioni identitarie principali dello Stato italiano. Molti sono preoccupati visto che dal patriottismo e dalla tutela di una ricchezza culturale dello stato fino a giungere a un rigido nazionalismo e all’estromissione di tutto ciò che non è considerato italiano il passo sembra essere fin troppo breve.
Infatti limitare i forestierismi, ovvero tutti i termini non italiani, fu una priorità anche di un altro Governo che si è succeduto sulla Penisola italiana: parliamo della dittatura fascista. Quella che si fa fatica, dunque, a considerare una coincidenza, sta preoccupando non pochi cittadini.
Analizziamo nel dettaglio quali sono i punti della proposta di legge di Fratelli d’Italia in merito alla tutela del patrimonio linguistico italiano: quali sono i termini che potrebbero diventare multabili.
Proposta di legge FdI
In epoca fascista chi violava il divieto di usare termini stranieri nei documenti ufficiali, nelle affissioni pubblicitarie e nelle insegne dei negozi andava incontro al pagamento di una salata ammenda e all’arresto fino a 6 mesi.
La proposta di Fratelli d’Italia, fortunatamente, non arriva a tanto, ma si limiterebbe a introdurre una legge che permette di sanzionare l’abuso di termini stranieri e foresterismi nella pubblica amministrazione e in sede giurisdizionale, pena una sanzione pecuniaria che può andare da 5.000 a 100.000 euro.
Le parole vietate oggi
Al momento non ci sono parole davvero vietate dalla legge, proprio in virtù della libertà di parola presente, fortunatamente, nel nostro Paese. Non si tratta di qualcosa che cambierà nemmeno se la proposta di legge del partito di maggioranza dovesse essere approvata.
La libertà di parola è un principio da preservare e fare sì che pronunciare una parola diventi reato è anticostituzionale: questo non è certo un via libera al vituperio e al turpiloquio, anzi, fa sì che i cittadini del nostro Paese siano responsabilizzati rispetto all’importanza della scelta delle parole che si utilizzano in base al contesto.