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Lavoratori dipendenti in malattia, ora rischiano il posto di lavoro: tutto vero, choc in Italia, ecco quando capita

Dipendente in malattia - fonte_pexels - lineadiretta24.it
Dipendente in malattia – fonte_pexels – lineadiretta24.it

Una notizia che lascia tutti i lavoratori italiani letteralmente senza parole. I lavoratori dipendenti che sono in malattia possono essere licenziati. 

Con l’arrivo delle stagioni più fredde dell’anno ecco che iniziano anche a comparire i soliti malanni, un’influenza, un mal di gola, ma anche un semplice raffreddore. I tempi del Covid ci hanno insegnato che effettivamente quando non si è pienamente in salute, per evitare che il malanno, anche se molto semplice, si possa diffondere, è bene rimanere a casa.

Il lavoratore dipendente in questo viene tutelato dalla legge e dalla contrattazione collettiva. Nel caso in cui se ne abbia il bisogno è possibile chiedere dei permessi per malattia e quindi non presentarsi sul posto di lavoro.

Ovviamente quando ci si trova in uno stato di malattia, occorre intendere che ci si trova in una condizione di incapacità lavorativa temporanea che non permette di svolgere le proprie mansioni. Chi si trova in malattia non dovrebbe perdere il posto di lavoro e dovrebbe aver diritto ad accedere alla propria retribuzione, proprio come se andasse a lavoro.

Questo è ciò che la legge assicura ai lavoratori dipendenti, che di contro sono chiamati a rispettare alcune regole per evitare di incorrere in sanzioni e provvedimenti.

Cosa è permesso fare quando si è in malattia

A questo punto ci si chiede cosa sia possibile fare quando si chiede un permesso per malattia. Innanzitutto occorre tener presente che ci sono degli orari in cui il dipendente deve restare presso il proprio domicilio per la possibilità di una visita fiscale. Quindi la questione si sposta a quelle ore in cui non vi è alcun obbligo. 

Innanzitutto occorre sottolineare come lo svolgere una seconda attività lavorativa durante lo stato di malattia non è vietato in maniera assoluta, soprattutto se le due attività sono completamente differente. Ma quello che è importante è non compiere attività che potrebbero tardare il ritorno a lavoro ovvero essere dannosi per le proprie condizioni psicofisiche.

Il giudice che decide - fonte_pexels - lineadiretta24.it
Il giudice che decide – fonte_pexels – lineadiretta24.it

La Corte di Cassazione indica la strada da seguire

Una donna era stata trovata al Centro Commerciale mentre aveva il permesso per malattia, al di fuori degli orari di reperibilità. L’azienda aveva provveduto a licenziarla, ma lei ha impugnato la decisione rivolgendosi al giudice. Il licenziamento è stato dichiarato illegittimo e l’azienda condannata a reintegrare la lavoratrice. 

In Italia vi è l’obbligo per il datore di lavoro di provare che lo stato di malattia da parte del lavoratore sia effettivamente simulato in maniera fraudolenta e l’attività svolta possa pregiudicare o comunque ritardare il ritorno a lavoro. Questo non vuol dire che ci si debba astenere da qualsiasi attività.