Colloquio di lavoro, la domanda su cui scivolano tutti i candidati | Non cascarci anche tu
Ci sarebbe una domanda che spesso fanno al colloquio di lavoro, ma su cui scivolano veramente tutti. Attenzione a non commettere questo errore.
I colloqui di lavoro sono forse una delle pratiche più contorte a cui ci si sottopone per poter trovare il contratto della propria vita. Ognuno di noi almeno una volta si è trovato nella posizione di dover rispondere ad alcune domande e di dover fare colpo su quelle che sono le persone addette alla selezione del personale all’interno di un’azienda.
Allo stesso tempo chiunque sia sottoposto a un colloquio di lavoro sa bene quanto a volte, questa pratica risulta essere piuttosto imbarazzante.
Certamente i colloqui sono qualcosa di indispensabile, permettono a coloro che devono scegliere del nuovo personale di conoscere i candidati. Dopo l’invio del curriculum è sicuramente da considerare come il primo contatto con quella che sarà poi l’azienda in cui si lavorerà.
Peccato che è un forte ci vengono poste delle domande che sono trabocchetto, che servono a comprendere meglio quale sia la personalità e la vera preparazione del soggetto. Non conoscendo però quelle che sono le tattiche messe in atto per la selezione del personale, si finisce per commettere errori che potrebbero costarci il posto di lavoro.
Essere preparati al colloquio di lavoro
Esattamente come è importante compilare il proprio curriculum nella maniera corretta, lo è altrettanto prepararsi per il colloquio e conoscere quali sono le risposte da dare nel caso in cui ci vengono poste delle domande. Spesso quando ci si trova di fronte ai selezionatori del personale, ci vengono chieste delle informazioni che sembrano esulare da quello che è poi effettivamente il lavoro per cui si sta facendo il colloquio.
La realtà è che l’azienda ha bisogno di capire innanzitutto se il dipendente o l’aspirante tale è realmente preparato per svolgere le mansioni per cui è chiamato, inoltre è indispensabile capire se effettivamente sia affidabile o meno.
Non solo una domanda ma un vero trabocchetto
Sembra che durante i colloqui sia molto comune una sorta di indovinello logico che mette alla prova all’aspirante dipendente. Gli intervistatori richiedono cosa succede se sono in possesso di 5 penne e ne prestano 2. In genere si risponde che all’intervistatore restano 3 penne, ma la la risposta è sbagliata. La realtà è che l’intervistatore ha ancora le sue 5 penne in quanto ne ha solo prestate 2 e si aspetta che esse ritornino.
Una domanda semplice si trasforma in una vera e propria trappola. Attenzione a non commettere errori banali.