Questo tipico piatto tailandese è responsabile della morte di 20.000 persone all’anno | Se vai da quelle parti stanne alla larga
Per i più temerari la Thailandia è una meta culinaria tra le più estreme, con piatti insoliti. Ma ce n’è uno in particolare che è la causa del decesso di migliaia di persone ogni anno.
La Thailandia è un interessante Paese da visitare, ricco di sfaccettature, di storia e di spiritualità. Ma come molti Paesi asiatici è anche controverso.
Accanto ai palazzi reali e ai ricchi templi, infatti, trovano spazio quartieri malfamati dove prostituzione e criminalità la fanno da padroni, e dai quali è meglio tenersi alla larga, soprattutto i turisti.
Le sue coloratissime città, le spiagge dal mare cristallino e la vivace vita notturna attraggono ogni anno migliaia di visitatori da tutto il mondo. E ogni anno migliaia di persone perdono la vita dopo aver assaggiato un piatto tipico del luogo.
Nei mercatini e lungo le strade non è raro trovare banchetti che offrono il tipico street-food composto da vere leccornie ma anche da cibi che a noi Europei in particolar modo fanno storcere il naso. Uno di questi è meglio evitarlo; scopriamo quale.
Thailandia: il cibo che uccide
In Thailandia come detto la tradizione culinaria è ben diversa da quella a cui siamo abituati. Non è raro trovare per le strade venditori di cibo che offrono spiedini di cavallette, di scarafaggi, grilli e insetti vari. I piatti a base di questi animali sono considerati molto prelibati. Vermi, scorpioni, ragni, formiche vengono serviti fritti e insaporiti da spezie e salse varie.
Ma se riesci a superare il disgusto iniziale dovuto al nostro retaggio culturale, puoi tranquillamente avventurarti in questo viaggio gastronomico estremo. C’è però un piatto che non devi assolutamente toccare, e che invece per i locali è una vera specialità.
Di cosa si tratta
Parliamo del Koi pla, un’insalata a base di pesce tritato, erbe aromatiche e spezie condita con succo di limone. Il problema è che viene utilizzato pesce crudo di acqua dolce della regione del Mekong, che ospita dei parassiti chiamati trematodi. Una volta ingeriti si depositano dei dotti biliari e rimane silente anche anni, provocando poco a poco un’infiammazione e poi il cancro al fegato, il colangiocarcinoma, tra i più mortali.
L’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che solo nel 2021 più di 2,4 milioni di persone in tutto il mondo sono state infettate da questo parassita, un verme piatto. E 20mila decessi avvengono ogni anno solo in Thailandia poiché questa tradizione culinaria è troppo radicata, soprattutto tra le persone a basso reddito, e non tutti si rendono conto della pericolosità del mangiare pesce crudo.