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Se hai venduto oggetti di seconda mano in uno di questi marketplace online sei a elevato rischio sanzione

E-commerce (pexels.com) - lineadiretta24.it
E-commerce (pexels.com) – lineadiretta24.it

Il lato oscuro dell’E-commerce di seconda mano: ora gli utenti venditori stanno rischiando multe salatissime.

La vendita e l’acquisto online sono ormai entrati a far parte della nostra quotidianità e i vantaggi di questo sistema sono molti sia per i venditori che per gli utenti: ad esempio, online è possibile monitorare gli articoli e acquistarli quando il loro prezzo è più basso, e bisogna considerare il tempo risparmiato che si sarebbe impiegato a recarsi in negozio.

I colossi della vendita online, sfortunatamente, lucrano sulla situazione, spesso assumendo lavoratori con salari più bassi della media o imponendo assurdi ritmi di lavoro.

Contestualmente allo sviluppo dell’e-commerce negli ultimi anni, complice una maggiore consapevolezza sui temi di ecologia e sostenibilità ambientale, è nato un commercio di oggetti di seconda mano in alcuni casi gestito da utenti privati.

Bisogna però chiedersi se tutto ciò sia legale da un punto di vista fiscale: alcuni venditori che non si sono informati riguardo ai propri limiti di vendite e guadagni rischiano di essere pesantemente multati.

Le piattaforme di compra-vendita di oggetti di seconda mano

Tra le più longeve piattaforme simili troviamo eBay, dove vi sono moltissimi collezionisti, ma negli ultimi tempi a fare il boom sono state anche piattaforme come Vinted e Wallapop.

Secondo una direttiva Europea del 2021, questo tipo di piattaforme è tenuto a comunicare i dati di vendita degli utenti all’ente fiscale, nel caso dell’Italia all’Agenzia delle Entrate, la quale, con un provvedimento del 20 novembre 2023, individua i termini e le modalità di comunicazione dei dati sulle vendite di beni e servizi. Non tutti sanno che ci sono dei limiti entro i quali è possibile non dichiarare affatto la propria attività: oltre queste soglie, invece, si è soggetti a sanzioni in caso di mancanze del genere.

Piattaforme online: da vinted a wallapop (pexels.com) - lineadiretta24.it
Piattaforme online: da vinted a wallapop (pexels.com) – lineadiretta24.it

Al fisco non si sfugge: anche su Vinted bisogna dichiarare

La normativa prevede che al superamento di 30 vendite o un guadagno più alto di 2000 euro, per anno solare, allora il venditore è tenuto a compilare un preciso modulo con i propri dati da fornire alla piattaforma, la quale a sua volta fornirà il tutto all’Agenzia delle Entrate.

Si ha tempo fino al 31 dicembre di ogni anno per permettere alla piattaforma di effettuare la comunicazione. A quel punto l’AdE potrà effettuare tutti i controlli del caso e assicurarsi che non sussista in alcun modo una evasione fiscale.