Olimpiadi, nuotatori nella Senna si sentono male e vomitano nove volte | Cosa c’è dentro quelle acque?
Le Olimpiadi 2024 di Parigi verranno ricordate per diversi incidenti. Tra questi quelli dei nuotatori nella Senna, che dopo la gara si sono ammalati.
Le attesissime Olimpiadi 2024 che si sono svolte a Parigi si sono concluse, non senza polemiche, come ogni grande evento che si rispetti e che si svolge sotto gli occhi del mondo intero.
Dalla pugile che qualcuno ha insinuato fosse un uomo, alla sconfitta del Settebello; per alcuni errori certo, ma anche per un’incredibile decisione arbitrale che ha trasformato un gol in un’espulsione e rigore.
Oltre alle proteste degli atleti per le loro condizioni – cibo non adeguato e letti di fortuna – si uniscono alle voci anche quelle dei nuotatori costretti a gareggiare in uno dei fiumi più sporchi: la Senna.
Episodi di vomito e dissenteria, ci si chiede perché una simile decisione, e soprattutto: ma cosa c’è in quell’acqua?
Olimpiadi: nuotatori stanno male a causa della Senna
Del resto le cattive premesse c’erano tutte: tra prove e nuotate pre gara ben 5 volte c’è stato uno stop a causa della presenza massiccia di matteri e inquinanti nelle acque del fiume parigino. Molti gli atleti che hanno contratto un’infezione gastro-intestinale. Tra i tanti la nuotatrice tedesca Leonie Beck che sui social ha fatto sapere dopo la sua partecipazione: “Ho vomitato nove volte e ieri ho avuto anche la diarrea”.
Ma cosa c’è nelle acque della Senna? In alcuni giorni è stato tutto sospeso per l’elevata presenza di E.Coli. E, come spiega su RaiNews Gianni Rezza, professore straordinario di Igiene all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e già a capo della Prevenzione del ministero della Salute: “L’escherichia Coli è un indicatore di contaminazione fecale. Se nell’acqua c’è il Coli, è probabile che ci siano anche altri germi, sia batteri – come la salmonella- sia virus. L’esame delle feci chiarirà di cosa si tratta”.
Era davvero necessario?
Il professor Rezza continua: “Anche se il livello di Escherichia coli nelle acque della Senna viene misurato ogni giorno, visto che il fiume attraversa l’intera città, le fonti di contaminazione potrebbero fluttuare anche più velocemente del previsto. Mi pare un azzardo farsi il bagno in un fiume che scorre all’interno di un contesto urbano. L’idea ci può stare ma non mi pare che alle olimpiadi di Londra si fossero svolte le gare nel Tamigi!”.
Gli fa eco Matteo Bassetti, primario del Policlinico San Martino di Genova, che tuona sui social: “Far nuotare gli atleti nella Senna ha riportato il mondo indietro di 100 anni. Louis Pasteur, padre della moderna microbiologia, si rivolta nella tomba. Le acque del fiume sono putride e costituiscono un grave rischio per la salute degli atleti. Alla fine l’Escherichia coli è il minore dei problemi infettivologici che si possono contrarre nella Senna. È davvero incomprensibile pensare che si sia potuto mettere a rischio la salute degli atleti, nonostante la comunità scientifica avesse chiaramente avvisato gli Organizzatori dei potenziali rischi”.