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Covid19, i milionari della mascherina indagati per usura | “Speriamo nella pandemia, lo Stato comprerà a prezzi esagerati”, messaggio WhatsApp gela il mondo

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Pandemia – Lineadiretta24.it (foto di adrian vieriu da Pexels)

Il covid sembra essere tornato, e c’è chi spera che torni anche una pandemia. I messaggi da brivido dei milionari della mascherina senza scrupoli. 

Sono passati già 4 anni da uno dei momenti storici più orribili e spaventosi degli ultimi anni. La pandemia dovrebbe essere solo un ricordo, è quello che ci auguriamo tutti.

Un virus che ci ha colti tutti alla sprovvista, falcidiando la popolazione che inerme, almeno all’inizio, non sapeva cosa fare e come difendersi.

Poi pian piano grazie alla scienza i primi consigli, le mascherine e i guanti, e finalmente i primi vaccini. Certo non sono stati accolti con gioia da tutti, ma chi si è prestato è uscito quasi indenne dalla pandemia.

Il covid però non è scomparso, si è solo modificato. E nelle ultime settimane sembra che stia tornando prepotentemente a colpirci, come se non volesse proprio lasciarci andare. E c’è chi si augura che ci sia la pandemia, in modo da arricchirsi. I messaggi da brivido scoperti su WhatsApp.

Covid: chi spera nella pandemia

Durante la pandemia molti si sono arricchiti con le mascherine, ma qualcuno non sembra essersi comportato in maniera onesta. Anzi, si direbbe che abbia speculato sulla salute. È quanto emerso nel corso delle indagini nei confronti della Emix, definiti da diversi giornali i “milionari della mascherina”. Verso di loro, un procedimento penale iniziato dalla procura di Zurigo  nel 2021.

Come riportato da diversi giornali del gruppo Tamedia, solo in Germania Emix avrebbe fatturato ben 700 milioni di euro, vendendo ad un prezzo maggiorato rispetto ad altre aziende.

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L’affare delle mascherine – Lineadiretta24.it (foto di Engin Akyurt da Pexels)

I messaggi da brivido

A quanto emerge dalle carte i messaggi tra gli imprenditori dimostrano la volontà di guadagnare sul triste momento: “Attualmente abbiamo ordini aperti per 15 milioni di maschere. Ma la cosa più intelligente da fare è tenerle in magazzino per una o due settimane e venderle in Europa con un profitto maggiore”. E “In Italia, Germania e Svizzera è tutto esaurito e non riescono a procurarsi altra merce perché di solito la comprano in Cina… E loro (i cinesi) hanno un divieto di esportazione delle maschere perché ne hanno bisogno loro stessi. Spero che venga dichiarata una pandemia, allora lo Stato comprerà tutto a prezzi esagerati”.

Il preciso intento che emerge è quello di guadagnare il più possibile tenendo in magazzino mascherine già pronte, in attesa che il prezzo si alzi. E mentre il procedimento penale per sospetta usura va avanti, per dovere di cronaca riportiamo le parole di un portavoce Emix ai giornali Tamedia, come riporta Tio.ch: “Il messaggio estrapolato dal contesto risale al periodo precedente la prima attività di Emix nel settore delle mascherine ed è stato inviato a un partner dell’epoca che nutriva preoccupazioni sul profilo di rischio dell’attività”. Attendiamo sviluppi sul caso.