Bill Gates, la fine dell’AI come oggi la conosciamo è vicina: le prossime macchine saranno consapevoli del proprio pensiero
Intelligenza Artificiale, un progresso che non si può fermare: per Bill Gates presto ci saranno macchine senzienti.
L’intelligenza Artificiale sembrava una tecnologia da film, ma oggi siamo già immersi in un mondo che fino a pochi anni fa era rappresentato come una distopia futuristica: gli algoritmi stanno lentamente conquistando il mondo del lavoro, provocando paura in molti e sollievo in altri.
Infatti l’idea di base è quella di delegare all’intelligenza artificiale tutti quei compiti che non sono creativi, che costituiscono un noioso tran tran per la specie umana, così da lasciare maggiore spazio e tempo libero all’umanità.
Eppure sono tante le persone spaventate da questo tipo di progresso, le quali temono di essere soppiantate dalle macchine intelligenti anche in tutto ciò che c’è di più umano: numerosi film e romanzi ne hanno parlato, molti dei quali hanno rappresentato la rivolta dei robot e una sorta di ambiguità tra robot e umani – pensiamo, ad esempio, a Blade Runner, il film tratto dal romanzo di Philip K. Dick.
A intervenire sulla quesitone è stato niente di meno che il fondatore di Microsoft, tra le aziende più ricche e famose del nostro tempo, il quale ha espresso la propria scommessa per il futuro, quella che prevede la creazione di macchine con una consapevolezza dei propri processi, una sorta di coscienza.
Macchine coscienti, nessun algoritmo né pappagallo
L’affermazione di Bill Gates poggia sul fatto che modelli come ChatGPT e Llama non sono altro che “pappagalli stocastici”, come lui stesso ha sottolineato parlando di questa evoluzione, comunque incredibile, che la tecnologia sta attraversando.
Il prossimo passo secondo il magnate della tecnologia sarà quello di uno sviluppo di macchine molto più intelligenti e consapevoli di sé e del modo in cui funzionano: un aspetto che viene chiamato “metacognizione”.
La “profezia” di Bill Gates
Se ci sono molti prodotti mediatici che hanno configurato come una rivolta disastrosa e la fine della specie umana la possibile evoluzione delle macchine in esseri senzienti più simili all’umano, ve ne sono altrettanti che hanno raccontato questa eventualità in un modo diverso, come Her di Spike Jonze, o AI – intelligenza artificiale di Steven Spielberg, oppure l’Uomo Bicentenario con Robin Williams.
Un elemento importante che riguarda l’IA, quella già esistente e una sua versione futura, risiede nella questione che riguarda la necessità di una regolamentazione adeguata per garantire che queste tecnologie siano utilizzate in modo responsabile.