Cartella esattoriale via PEC: se il file ha questa estensione è nulla, non devi pagare | Ultima sentenza Cassazione
Se ti arriva una cartella esattoriale via PEC, ma ha questa estensione allora la devi considerate nulla, questa la sentenza della Cassazione.
La tecnologia ci dovrebbe in qualche modo semplificare la vita. Almeno questo è quello che in molti sperano, ma poi a conti fatti, a volte si creano una serie di problematiche a cui dover far fronte non sempre è semplice. Negli ultimi anni abbiamo imparato, ad esempio, che buona parte delle pratiche burocratiche possono essere svolta in modalità completamente elettronica. Basta una mail per comunicare, lasciando a casa i postini.
Adesso non ce ne vogliano i cari dipendenti di Poste Italiane ma in fondo la realtà è proprio questa, la posta elettronica ci permette di evitare lo spreco di carta e le perdite di tempo tipiche delle spedizioni. Nessun numero di giorni da attendere, il messaggio arriva in tempo reale.
Quando si tratta di comunicazioni ufficiali, poi, quello che serve è una PEC, la posta elettronica certificata, offre la possibilità di avere comunicazioni da enti ufficiali senza il rischio di non rientrare nei tempi di invio e di ricezione.
Ma anche in questo caso occorre prestare attenzione ad alcune caratteristiche che ne determina l’effettiva validità in via ufficiale.
Le cartelle esattoriali recapitate via PEC
In linea generale le cartelle esattoria arrivano al contribuente per mezzo di una raccomandata con ricevuta di ritorno, documento che dovrebbe permettere di controllare quando la comunicazione è realmente stata recapitata al soggetto. Ma qualora fosse possibile, come succede per i liberi professionisti, le comunicazioni possono arrivare anche tramite PEC.
La posta certificata ha lo stesso valore di una raccomandata, occorre però rispettare alcune indicazioni specifiche in merito. Solo in questo caso le comunicazione hanno valore, altrimenti potrebbero essere dichiarate nulle.
Il caso specifico in cui la Corte di Cassazione ha accettato il ricorso
Le comunicazioni che arrivano tramite PEC hanno valore solo nel caso in cui si provveda all’invio con estensione .p7m, questa infatti va a costituire una copia digitale originale con attestazione di conformità. La semplice estensione .pdf non ha valore per quello che riguarda le comunicazioni.
Alla società che aveva impugnato le cartelle esattoriali arrivate con estensione .pdf ha vinto il ricorso e guadagnato il diritto a non provvedere al pagamento delle cartelle pervenute.