Whatsapp e l’annoso problema dei “vocali”: perché si rivelano una pratica pericolosa
Li usiamo tutti, ma non a tutti fa piacere riceverli. Quando i messaggi audio su WhatsApp possono diventare un vero problema.
Ogni giorno migliaia di messaggi viaggiano su uno dei social più utilizzato al mondo: WhatsApp. L’app di messaggistica istantanea è di grande comodità.
Oltre a mettere in comunicazione persone che vivono in ogni dove, è anche un modo per sentirsi meno soli. Tra messaggi, audio, chiamate e videochiamate tutti possono contattare chiunque.
Eppure potrebbe diventare pericolosa. Non l’app in sé, ma i messaggi audio. Sembra impossibile, eppure ne parlano anche gli esperti.
Scopri come un semplice audio può diventare pericoloso e causarti problemi. E inizia ad evitare di mandarli.
WhatsApp: il pericolo audio
Quante volte ti sarà capitato: invii un audio a qualcuno, viene ascoltato ma non ricevi nessuna risposta. Come ti fa stare questo? Male, perché ti senti ignorato, poco considerato. WhatsApp è una grade invenzione, sicuramente, ma occorre saperne fare buon uso. Spesso ricorriamo agli audio in quanto sembrano più efficaci, e immediati, rispetto ai messaggi di testo. Ma è proprio così?
Leggiamo su La Stampa che “The Emily Post Institute, organizzazione con sede a Burlington, nel Vermont, che dal 1922 si occupa di confezionare consulenze e consigli di buone maniere” è di tutt’altro avviso. E spiega: “Bisogna aver chiaro che si tratta di un monologo in cui non è previsto l’intervento di un interlocutore” e questo tipo di messaggio ha senso “solo se il tono di voce ha un significato, come per esempio un augurio di compleanno, o se la questione è assolutamente seria”. Perché diciamolo, quante volte abbiamo paura ad ascoltarlo in presenza di altri perché potrebbe essere un audio imbarazzante? Senza contare quando comunque non potremmo rispondere perché non da soli, a casa.
Il bon-ton dei messaggi
Come per ogni cosa quindi esiste un vero e proprio manuale d’uso anche per gli audio di WhatsApp, una sorta di galateo. Innanzitutto messaggi brevi, molto. E se ci rispondono con un testo scritto, significa che non gradiscono. In generale comunque, per quanto riguarda anche quelli scritti “Invitare persone a feste, matrimoni, anniversari, compleanni e altre occasioni con un jpg su un gruppo WhatsApp non è né educato né rispettoso. È solo pigro” e soprattutto “siete adulti, usate il linguaggio degli adulti. Cosa vuol dire un gattino con i cuori o una ballerina spagnola?”. Giustamente.
Infine, regola che condividiamo appieno: “La maggior parte delle persone si preoccupa dei tuoi pasti, delle tue battute, dei tuoi messaggi di buongiorno, dei meme sui bambini, dei video di persone che cadono o scivolano, delle tue opinioni politiche, dei tuoi figli e delle tue ultime vacanze tanto quanto tu ti preoccupi delle loro. Pensaci prima di condividerle in un gruppo WhatsApp”.