Fa arrivare le pompe funebri a casa della sua ex insieme con 70 pizze: ecco perché l’ha fatto e cosa rischia ora
Una vendetta che potrebbe costare cara: fa arrivare servizi non richiesti a casa della sua ex, ma i giudici non perdonano.
Accanto ai mostri che uccidono le ex mogli e fidanzate per una sorta di rivalsa che nulla ha a che fare con l’amore, c’è chi si è vendicato in maniera un po’ anomala.
Un ragazzo ha pensato di tirare uno scherzo alla sua ex per vendicarsi, pensando di dare solo fastidio e credendo che il suo comportamento fosse alla fin fine innocuo.
Così ha fatto iniziato a ordinare servizi a nome dei familiari della donna, facendo bussare alla loro porta ad ogni ora del giorno.
Inevitabile finire in tribunale. Cosa hanno deciso i giudici? Ciò che ha fatto è davvero assimilabile solo a un brutto scherzo? Vediamo.
Vendetta sulla ex: le arrivano le pompe funebri a casa
È accaduto poche settimane fa, o almeno è quando è stata diffusa la notizia. Una famiglia di Lodi ha iniziato a ricevere a casa servizi non richiesti. Fiori, 70 pizze, una ventina di birre. E poi ancora sushi, un fabbro chiamato per una inesistente serratura bloccata e, dulcis in fundo (si fa per dire) una ditta di onoranze funebri che bussa alla porta per occuparsi del defunto. Che non c’è.
Dopo tutte queste sorprese che sembrano essere una goliardata di qualcuno che vuole divertirsi alle loro spalle, la famiglia ha deciso di sporgere denuncia. Per mettere fine all’andirivieni di fattorini e per capire chi ci fosse dietro questo scherzo di cattivo gusto. E così, la sorpresa. Si tratterebbe dell’ex fidanzato di una delle figlie. E adesso, cosa rischia?
Uno scherzo che può costare caro
Il ragazzo, un 21enne, avrebbe utilizzato i dati personali del capofamiglia compreso il codice fiscale per mettere in atto la sua vendetta. Peccato che quello che a lui poteva sembrare un innocuo scherzo potrebbe costargli molto caro. Lo studio di avvocati Brocardi.it spiega: “Per iniziare, il comportamento attuato può costituire il reato di ‘sostituzione di persona‘ di cui all’art. 494 del c.p.[…] Per questa tipologia di reato si procede d’ufficio, poiché rientra nei delitti contro la fede pubblica, ed è prevista una pena fino a un anno di reclusione.
Poi ci sarebbe “il reato ex art. 660 del c.p., rubricato ‘molestia o disturbo alle persone’ […] procedibile mediante querela da parte della persona offesa e può comportare l’arresto fino a 6 mesi, oppure un’ammenda fino a 516 euro. Infine potrebbe essere applicato “il delitto di atti persecutori. Questo è disciplinato dall’art. 612 bis del c.p. rubricato ‘atti persecutori’ (c.d. stalking).[…] La pena prevista è della reclusione da un anno a sei anni e sei mesi. È prevista anche un’aggravante se, tra la vittima e la persona che ha commesso questi atti, intercorreva un legame di relazione affettiva”. Staremo a vedere cosa decideranno i giudici.