Shrinkflation: perché i prodotti al supermercato hanno imballaggi sempre più piccoli ma costano sempre di più?
Il packaging è stato ridotto, eppure i prezzi continuano a lievitare invece che ridursi: ecco come è possibile.
Si tratta di un fenomeno che riguarda soprattutto gli Stati Uniti, ma visto l’economia globalizzata a incredibili livelli va a influenzare e a diffondersi anche nel nostro Paese. Nello specifico parliamo di un tipo di inflazione che dovrebbe risultare non percepibile ai consumatori, ma i più attenti non hanno mancato di notarla.
Si chiama shrinkflation e consiste nell’inserire sempre meno prodotti in un pacchetto che viene ridotto di così poco che i clienti meno attenti potrebbero non accorgersene e continuare comunque a fare la spesa come sempre.
Per fare un esempio, negli USA una piccola scatola di Kleenex ora contiene 60 fazzoletti; qualche mese fa, ne conteneva 65. Non solo: nel Regno Unito, Nestlé ha ridotto le sue lattine di caffè Nescafe Azera Americano da 100 grammi a 90 grammi. Persino in India, una saponetta per i piatti è scesa da 155 grammi a 135 grammi. Ovviamente a questa riduzione di prodotto non corrisponde una riduzione di prezzo.
L’origine della shrinkflation consiste in una inflazione ben visibile che va a incidere sui costi della produzione di imballaggi e quindi sul costo per le aziende che devono acquistarli per inserirvi i propri prodotti: in questo modo, le aziende apportano dei piccoli cambiamenti che non vengono avvertiti dai consumatori, mentre per loro costituiscono una importante strategia di recupero economico.
Una inflazione “sotterranea”
Il difensore dei consumatori Edgar Dworsky ha affermato che la shrinkflation “Arriva a ondate. Al momento ci troviamo in un’ondata anomala a causa dell’inflazione”, ha specificato, citando, successivamente, decine di esempi di cui si è personalmente accorto toccando con mano i prodotti.
Secondo questo esperto, i produttori contano sul fatto che mentre un aumento di prezzo verrebbe notato dai consumatori, questi ultimi raramente notano una variazione nel peso del prodotto oppure nella quantità di oggetti presenti nel packaging, ecco perché fanno affidamento su questa strategia.
Le strategie delle aziende che fanno shrinkflation
Alcune aziende, fortunatamente, sono maggiormente trasparenti con la propria clientela, forse proprio perché si aspettano che clienti fidelizzati apprezzino questa onestà, e annunciano apertamente la diminuzione di peso contenuto in un pacchetto che non subisce variazioni di prezzo.
Alcuni utenti, invece, stanno denunciando questa tendenza utilizzando, ovviamente, i social network, pubblicando fotografie che dimostrano tentativi di shrinkflation da parte di questa o quella azienda. Alcune dichiarano, comunque, di farlo da anni apertamente.