Cremazioni, il grande business in cui ti devi lanciare: i cimiteri non hanno più un buco per seppellire
Se stai cercando un business sicuro è il momento di valutare quello delle cremazioni. Un settore in crescita, cimiteri in crisi.
È risaputo che alcuni settori non conoscono quasi crisi. L’industria alimentare, per esempio. La ristorazione. Tutti dobbiamo mangiare, e ristoranti e fast food sono sempre pieni.
Ma c’è un altro settore che non può mai finire: le Onoranze Funebri. Un business interessante che potresti prendere in considerazione.
Perché è inutile fare gli scongiuri ed essere inutilmente superstiziosi: si nasce e si muore. È un destino ineluttabile, e allora perché non farne il proprio lavoro?
Oggi poi che i cimiteri sono al collasso si sta facendo strada anche il campo della cremazione. Scopriamone di più.
Cremazioni: il business del futuro
Il portale Funerali.org spiega: “La cremazione non solo è ormai pratica funebre maggioritaria e scelta normale in ampie zone d’Italia, ma sta crescendo sempre più nel Centro e nel Sud a causa di carenze di posti feretro e per economicità del costo complessivo di un funerale”. Insomma, a incidere sulla scelta non è solo la carenza di posti nei cimiteri, ma anche i costi che comporta un funerale tradizionale. Tanto che “nel 2021 si sono registrate o stimate nel nostro Paese 290.145 cremazioni (tra cadaveri e resti mortali), svolte in 89 impianti, che hanno portato il nostro Paese al quarto posto per numero di cremazioni eseguite in Europa, dopo Gran Bretagna, Germania e Francia”.
Un settore in forte crescita. Basti pensare che nel 1995 veniva cremato il 3% dei morti, e nel 2022 si è arrivati al 33%. E sono dati in continua crescita.
Perché conviene
Per capire quanto sia mondiale questo fenomeno citiamo El Confidecial: “Green-Wood , un vasto cimitero storico a Brooklyn dove sono sepolti molti dei morti più illustri di New York, ha recentemente riferito che potrebbe esaurire lo spazio per le tombe individuali entro la fine del decennio. Non è l’unico, a Pechino (Cina) i cimiteri sono pieni dal 2016 , e un’indagine della ‘BBC’ effettuata nel 2013 ha rilevato che quasi la metà dei cimiteri del Regno Unito potrebbe esaurire lo spazio nei prossimi 20 anni”.
Certo ci sono dei costi da considerare, ma come per ogni attività che si vuole intraprendere all’inizio è sempre un salto nel buio. E per chi obietta che i forni crematori siano inquinanti, sempre Funerali.org spiega: “I poco meno di 100 crematori italiani (che ricordo sono nella totalità dotati di ottimi sistemi filtranti e non a scarico diretto, come avviene ancora in diversi Paesi esteri) inquinano meno di 1 inceneritore medio”.