Spotify, svelato il segreto degli artisti per sopravvivere | Lo puoi fare anche tu e ottenere migliaia di riproduzioni senza saper fare musica
Tutti almeno una volta ci siamo chiesti come guadagnano gli artisti attraverso Spotify: possono farlo tutti, ecco come.
L’era degli LP e dei CD è ormai passata da diversi decenni, ormai quasi tutti ascoltano musica attraverso piattaforme come Spotify o Youtube premium, anche se è maggiormente utilizzato per video o podcast.
Se in precedenza gli artisti guadagnavano gran parte del loro “stipendio” attraverso l’acquisto di questi prodotti, oggi la situazione è radicalmente cambiata e ciò che conta sono gli ascolti su Spotify (o altre piattaforme): questo è noto.
Ciò che non tutti sanno è che anche artisti sconosciuti i poco conosciuti che realizzano musica artificialmente, senza saper suonare strumenti o avere una voce importante, possono guadagnare pubblicando i loro pezzi su Spotify.
Ciò che c’è da sapere, inoltre, è che è una opzione possibile per tutti quella di pubblicare un pezzo su Spotify e avere un rendimento in base agli ascolti che vengono effettuati: vediamo come fare, è un ottimo modo per arrotondare il proprio stipendio.
Diventare “artisti”
Per accedere a questa possibilità è necessario creare una canzone e rivolgersi a un distributore indipendente che lo pubblichi su Spotify: alcuni servizi promettono, inoltre, di aumentare artificialmente gli ascolti sulla piattaforma.
Alcuni offrono persino un pacchetto di mille visualizzazioni per meno di 4 euro: in pochi giorni, con questo tipo di metodo è possibile arrivare anche a 17.000 visualizzazioni.
Gli escamotage per il guadagno
“Aumentare le riproduzioni di una canzone sul tuo profilo Spotify ti darà una migliore immagine e visibilità sulla piattaforma”, questo promette uno dei siti che vende le visualizzazioni, “In questo modo, gli utenti Spotify si sentiranno più interessati ad ascoltarti”.
Non è chiaro se questa pratica sia legale o meno, probabilmente è una di quelle operazioni che ancora non sono state previste da nessuna normativa, come molte di quelle che sono relative al mondo digitale e alla professione di influencer, ad esempio. nonostante il continuo e veloce evolversi della tecnologia e dei sistemi di comunicazioni, ci sono ancora numerosi vuoti normativi che fanno capo alla mancanza di leggi in merito a questo tipo di comportamenti online. Ci sono voluti anni, ad esempio, per ottenere una legge sul cyberbullismo, e ancora oggi è difficile ottenerne l’applicazione così come rintracciare alcuni utenti previdenti.