Corea del Nord: pioggia di palloncini pieni di escrementi oltreconfine | È la nuova guerra tra Pyongyang e Seul
In opposizione da circa 70 anni, oggi tra le due Coree si sono raggiunti picchi mai sfiorati prima. La nuova guerra si fa con i palloncini pieni di escrementi.
Chi ha un minimo di dimestichezza con la storia sa bene che la guerra tra Corea del Nord e Corea del Sud va avanti da circa 70 anni.
Da quando cioè un unico Paese, come era un tempo, è stato occupato rispettivamente da Russia e Stati Uniti. Nasce così una parte fortemente comunista sotto il controllo di un’unica famiglia, e una più democratica e libera, in pieno sviluppo.
Oggi nessuno vuole cedere di un passo. E la guerra si fa con i palloncini. Palloncini pieni di letame e spazzatura lanciati da una parte all’altra del Paese.
Come si è arrivati a tanto? Cosa sta succedendo? E soprattutto, dove porterà questa nuova frontiera mai varcata prima?
Corea del Nord: la guerra dei palloncini
Questa nuova strana guerra è iniziata il 29 maggio quando la Corea del Nord ha lanciato oltreconfine centinaia di palloncini recanti escrementi animali e spazzatura. Questo in risposta, pare, alla campagna di propaganda messa in atto dai disertori nordcoreani e da alcuni attivisti della Corea del Sud che inviano in maniera regolare palloni con “volantini anti-Pyongyang, insieme a cibo, medicine, denaro e chiavette Usb con serie tv e video musicali di artisti K-pop” fa sapere Wired.
Tutto questo è evidentemente avvertito come una minaccia dal leader nordcoreano Kim Jong Un, che cerca di mantenere il popolo sotto il suo dominio.
Cosa sta succedendo
La sorella del leader nordcoreano, Kim Yo-jong, direttrice del dipartimento di Agitazione e propaganda del Partito del lavoro nordcoreano, ha di recente fatto sapere, come riportano diverse testate tra cui Il Giornale: “Se la Corea del Sud conduce simultaneamente attività provocatorie di dispersione di volantini e di trasmissione tramite megafoni, assisterà senza dubbio a nuove contromisure da parte della Repubblica Popolare Democratica di Corea”. Perché la risposta della parte Sud del Paese è stata l’installazione di megafoni lungo la zona di confine demilitarizzata atti a trasmettere musica pop e messaggi pro – democrazia.
Mentre, come riporta Adnkronos, il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha dichiarato:“La Corea del Nord, dopo aver sparato colpi di artiglieria nel Mar Giallo e lanciato missili, ha compiuto atti spregevoli di cui qualsiasi paese normale si vergognerebbe”. Aggiungendo che non rimarranno certo a guardare e che la guerra psicologica andrà avanti attraverso trasmissioni che “trasmetteranno messaggi di luce e speranza all’esercito e ai cittadini nordcoreani”. Intanto la tensione tra le due Coree potrebbe non essere più gestibile, e presto la guerra psicologica potrebbe trasformarsi in guerra vera. Non possiamo fare altro che sperare di no.