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Supermercato: generi alimentari di prima necessità più cari del 50% | Con 100€ non ci fai più niente, gente disperata alla casse

Rincari fino all’80% per la spesa degli italiani – Lineadiretta24.it

Il carovita non perdona, i prezzi stanno salendo alle stelle e gli italiani fanno fatica a fare la spesa, anche dei generi alimentari più basilari

Se vogliamo trovare un momento “spartiacque” che ha determinato l’avvento dell’era del carovita, senz’altro lo possiamo collocare a ridosso della pandemia da Coronavirus, che nel 2020 non ha solo rinchiuso tutto il mondo in casa per evitare il contagio, ma ha anche determinato un aumento esponenziale dei prezzi di alimenti di ogni genere.

Una serie di rincari che hanno portato la spesa a prezzi folli: se nel 2020 per fare una spesa “dignitosa” bastavano 20 euro, almeno per gli alimenti di base, dopo due anni ne servivano 24, ed oggi addirittura 27,50.

E’ Altroconsumo a rivelare i dati emersi dalle rilevazioni dei prezzi nei punti vendita della grande distribuzione italiana. Nei supermercati, sia quelli “di marca” che i discount, infatti, l’associazione è andata a fare un’analisi piuttosto mirata su una serie di prodotti di uso quotidiano e basilare.

Tra cui farina, latte e zucchero, ma anche uova, banane e zucchine, pasta di semola e olio di oliva. I risultati sono sorprendenti, e non in accezione positiva.

Aumenti fino al 50% per i prodotti di base

Secondo la ricerca condotta da Altroconsumo, la spesa non solo è aumentata in maniera esponenziale negli ultimi 4 anni, ma i rincari sono avvenuti in maniera “trasversale”, ovvero non c’è un prodotto che non sia stato toccato dall’aumento di prezzo.

E se nel biennio 2020-2021 gli aumenti sono sembrati contenuti, dal 2022 in poi ci sono state impennate accelerate, con crescite di prezzo anche in doppia cifra.

L’olio d’oliva ha subito il rincaro maggiore – Lineadiretta24.it

Latte, olio e pomodoro i più cari del triennio

Uno dei prodotti basici, il latte uht (ovvero a lunga conservazione), ha subito un rincaro graduale, partito da 1 solo centesimo nel 2020-2021, per poi salire con una grossa impennata nel 2022 aumentando di 20 centesimi e poi di altri 11 nel 2023. Una crescita globale del 35% in pochi anni. Anche la passata di pomodoro si attesta su un aumento di prezzo del 17% nei 4 anni, con un incremento dell’inflazione iniziato lo scorso anno e mai fermato.

Il prodotto che più ha visto salire il suo prezzo è però l’olio di oliva: è quello infatti che ha risentito maggiormente dell’aumento di prezzo, con un rialzo in 3 anni pari all’80% rispetto al prezzo iniziale. Praticamente, traducendo in cifre, se nel 2020 un litro d’olio costava di media 4 euro, nel 2023 il prezzo dell’olio d’oliva è salito a circa 7,23 euro di media. Un aumenti che, va detto, ha risentito anche degli eventi climatici, dei quali risentono molto i quantitativi di prodotto raccolto e quindi anche i prezzi.