Controlli della Polstrada, un’auto su tre multata: ecco perché il 30% delle macchine che vedi in giro rischia di cioccare da un momento all’altro
L’aumento delle multe in Italia va ascritto anche a questo errore usuale di moltissimi automobili. La conferma arriva dalla Polstrada.
I dati di questo 2024 giunto praticamente alla metà del suo cammino non si discostano molto dal trend, altamente negativo, figlio di un 2023 non proprio da ricordare. O meglio, calano gli incidenti (mortali) ma aumentano le multe.
Dati preoccupanti per una serie di motivi. Siamo a ridosso dell’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, previsto proprio per giugno tra l’altro. Un codice aggiornato che mostra una chiara stretta nei confronti della normativa.
Tradotto in soldoni se nel 2023, grazie a 1.934.385 controlli, sono state contestate 1.791.320 infrazioni, il 26% in più rispetto all’anno precedente, chissà a quanto potrebbero aumentare le sanzioni in questo secondo semestre del 2024. Non solo.
Sempre grazie ai dati della Polstrada, lo scorso anno sono state ritirate 4.315 patenti di guida, oltre che decurtati 2.992.834 punti patente, numeri già alti di per sé, destinati ulteriormente a crescere con l’introduzione del nuovo Codice della Strada.
Uno degli errori più grandi che commettono gli automobilisti
Una delle infrazioni più ricorrente, abbastanza scontata tra l’altro, è l’eccesso di velocità, ovviamente in autostrada. Ma anche i conducenti sanzionati per guida in stato di ebbrezza non sono pochi, si può discutere su quanto sia focalizzato il termine ebbrezza (a volte basta poco più di un bicchiere per essere considerato un automobilista da multare) ma 13.500 non sono comunque pochi, così come quei quasi 1500 sotto l’effetto di sostanze stupefacenti sono stati 1.300.
La guida distratta è una delle cause che provoca più incidenti stradali in Italia. Non solo. Il passaggio col rosso è un trend da eliminare, così come uno degli errori più grandi che commettono gli automobilisti, a cui danno da sempre poca importanza.
L’indagine parla chiaro
Secondo un interessante report di Polstrada, in Italia c’è molta superficialità nel controllare lo stato delle gomme. Forse non tutti sanno che la profondità del battistrada, per esempio, deve essere come minimo di 1,6 mm.
La manutenzione degli pneumatici non fa per noi, insomma: i dati elaborati sul modello del Politecnico di Torino sono sconfortanti, i peggiori di sempre. Emilia Romagna, il Friuli Venezia Giulia, la Basilicata, la Campania e la Sicilia le regioni meno attenti a questo trend negativo, più in generale in Italia risultano immatricolate quasi 40 milioni di vetture con un’età media di 12 anni e 3 mesi, ma sono quasi il 60% quelle con oltre 10 anni di età e purtroppo queste percentuali sono in continuo peggioramento. Non va, una volta scoperto il problema, serve la soluzione: farci più attenzione, il punto di partenza.