Auto elettrica, tutti fermi: non devi più comprarla | Trovato un trucco per mantenere la tua vecchia macchina con lo stesso identico motore, come scavalli i divieti
È già finito il boom dell’auto elettrica? A quanto pare sembra proprio di sì. Ecco cosa sta succedendo in Europa e nel mondo.
Quello delle auto elettriche è uno strano fenomeno. Un segmento di mercato in grande crescita se pensiamo ai dati complessivi con sui si è chiuso il 2023: 66.276 le auto elettriche immatricolate, in aumento del 35,1% rispetto alle 49.053 acquistate nel 2022.
Detta così sembra che stiamo andando tutti quanti verso le auto elettriche. Ma nelle pieghe di certi dati si capisce subito che non è così. Certo è che l’82,4% delle immatricolazioni in Norvegia riguarda auto elettriche pure.
Altrettanto importante constatare quanto in Scandinavia abbiano a cuore le auto elettriche visto che in Svezia può vanta un più che positivo 18% nell’ultimo anno trascorso. Ma già se si va nel Regno Unito, non è tutto ora quello che luccica.
Andando oltre il +17,8 delle auto elettriche nella terra cara a Sua Maestà si nota sì di quel 314.684 immatricolazioni, tuttavia, è praticamente lo stesso incremento che hanno registrato le immatricolazioni complessive. Questo sta a significare che le vendite si sono praticamente fermate, a differenza delle ibride plug-in. Che hanno aumentato la loro quota di mercato ottenendo il 24% della quota complessiva per le plug-in, rispetto al 22,8% dell’anno precedente.
Auto elettriche in Italia
Le plug-in calano del 15,9% in Germania, l’elettrico puro cresce del 39,9% in Francia e si raddoppia in Portogallo, in Italia si sta cercando in questo 2024 l’annus horribilis della mobilità elettrica: loquente il -8,6% di quota di mercato, gli ibridi plug-in perdono sette decimi di peso sul mercato, chiudendo l’anno con un 4,4%. La benzina e il diesel rimangono ancora la scelta principale. Per quanto?
Se le auto elettriche faticano a convincere in Italia e in altri paesi del Vecchio continente, l’Europa sembra aver deciso di prendere una strada diversa da quella cinese, dove le auto elettriche hanno preso il largo. Insomma si cercano valide alternative anche per non competere con Pechino: sarebbe una sconfitta totale e certa.
L’alternativa all’elettrico
L’UE sta caldeggiando gli e-fuel, carburanti ecologici e non inquinanti, figli della combinazione chimica idrogeno-anidride carbonica. Ursula von der Leyen ne ha parlato più che positivamente nell’ultima uscita, facendo capire a chiare lettere che l’UE ci punterà per raggiungere quel famigerato stop alla vendita di veicoli a benzina e diesel a partire dal 2035.
Un obiettivo che a oggi sembra lontanissimo, ma che con l’accelerata europea potrebbe rispettare le consegne. A oggi c’è chi ancora piuttosto pessimista evidenziando un alto costo, quindi una “roba da ricchi”. C’è chi non è di questo avviso in quanto è convinto che, dopo un prezzo iniziale elevato, la situazione possa assestarsi. Fuel Alliance e Autobild sono ottimisti sul fatto che gli e-fuel possano raggiungere i costi di diesel e benzina.