Recuperati i 6 giovani 15 mesi dopo il loro naufragio su un’isola deserta | “Pensavamo di rimanere lì per sempre”
Sei giovani ragazzi sono stati ritrovarti 15 mesi dopo dallo loro scomparsa, quando nessuno ormai ci sperava più…
Di anno in anno aumentano in modo spropositato il numero dei cittadini che scompaiono dalle loro abitazioni. In alcuni casi si tratta di un allontanamento volontario, in altri casi non sempre si ha un lieto fine.
A seconda del tipo di gravità della situazione, le indagini condotte in caso di persone scomparse hanno permesso di evidenziare come l’assenza di indizi e notizie nell’arco delle prime 48 ore diminuisce considerevolmente al possibilità di ritrovare la “persona” in questione.
Motivo per cui l’attenzione delle indagini e ricerche, spesso, si dirottano su un eventuale “decesso” o “omicidio“.
Diverso il caso di sei ragazzi svaniti nel nulla nel nulla dopo una gita in barca, ritrovati ben 15 mesi dopo quando tutto sembrava perduto per sempre.
Sei giovani trovati 15 mesi dopo naufragio in un’isola deserta
la storia in questione è davvero davvero dell’incredibile, la quale fa riferimento a sei adolescenti di età compresa tra i 15 e i 19 anni, residenti a Tongatapu, i quali hanno deciso di saltare un giorno di scuola per concedersi una gita su una barca a vela che avevano rubato. Il tutto precedeva normalmente fin quando una tempesta violenta non le ha messi seriamente in difficoltà, motivo per cui hanno dovuto tentare delle manovre di sopravvivenza riuscendo a rimanere in barca ma certi di aver perso la rotta.
Il più grande di loro, poi, riesce a intravedere un’isola all’orizzonte per poi tentare un attacco di fortuna al fine di esplorare la zona, intuendo subito che quel territorio potesse ospitarli in attesa che qualcuno li venisse a salvare. Peccato che da quel momento passeranno ben 15 mesi.
Ritrovati dopo un un caso fortuito è un lungo periodo di sopravvivenza
La storia che vi stiamo raccontando risale nel 1965, anno in cui i mezzi per tentare di ritrovare i suoi ragazzi in questione erano davvero irrisori, ma i familiari erano ormai certi che dopo tanto tempo i figli fossero ormai rimasti vittime del mare. Nel frattempo, il gruppo di amici tentò ogni via possibile per poter lasciare l’isola deserta, costruendo persino una piccola zattera che purtroppo sprofondò pochi metri dopo dopo. L’unica cosa che gli restò fare, quindi, fu quella di adattarsi allo stile di vita dell’isola e sopravvivere con ciò che la natura gli offriva.
Il tutto non finisce di certo qui, dato che questa storia fortunatamente prevede anche un happy Ending, secondo quanto reso noto dalla stampa di allora un navigatore australiano Peter Warner navigando in mare si avvicinò presso l’isola dove si trovavano i sei giovani naufraghi. L’uomo venne subito attratto dalle urla dei giovani che scambiò inizialmente per il richiamo di un particolare tipo di uccelli, fortunatamente, però, questo servì per a attraccare all’isola e fare la scoperta eclatante, ovvero quella di i ragazzi che avevano trovato il modo di sopravvivere su un’isola deserta dopo aver scampato un naufragio. in mente che non si dica, grazie a Peter Warner, vennero riportati nella loro città di appartenenza ricongiungendosi con i familiari che in tutto questo tempo non avevano mai smesso di cercarli, pur sapendo che le possibilità era ormai irrisorie, temendo che fossero davvero morti.