L’Agcom ti sta ricercando, hai commesso un grave reato a utilizzare lo streaming | In questione di giorni ti avrà rintracciato: multa da 5.000€
Novità da parte dell’autorità competente: queste applicazioni di streaming sono illegali, le multe sono stellari.
Sono molte le persone che hanno iniziato a usufruire di una serie di servizi di streaming “pirata” online o sul proprio smartphone.
Questa tendenza, per un lungo periodo in forte calo, è tornata in auge probabilmente per via delle numerose piattaforme esistenti e il loro costo: basti pensare che ad esempio Prime Video ha deciso di introdurre la pubblicità, che è possibile eliminare solamente pagando (di più) la versione avanzata.
Nello specifico le novità in fatto di multe giungono per quanti abbiano utilizzato o utilizzino dei servizi di streaming che si occupano principalmente di eventi sportivi.
Alcuni li chiamano i “furbetti del Pezzotto”, un soprannome che deriva da una delle app di streaming illegale che è possibile scaricare sul proprio smartphone. Arrivano le multe per tutti loro.
Novità sulle sanzioni
Ne ha parlato Massimiliano Capitanio, commissario dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), che ha pubblicamente dichiarato fuori legge e soprattutto annunciato le multe per gli utenti di Pezzotto e non solo.
“Una tappa necessaria, anche se probabilmente impopolare, sarà quella di multare gli utenti del pezzotto, gli utenti delle applicazioni facilmente scaricabili dagli store Android ed Apple ma anche dai portali Amazon”, ha affermato Capitanio.
Le multe per gli utenti
Lo streaming illegale, per quanto a molti può sembrare un reato minore, viola la legge 14 luglio 2023 , n. 93, la quale tutela e promuove la proprietà intellettuale in tutte le sue forme – compresa quella in forma digitale; inoltre, al verificarsi del fenomeno, sono state aggiunte delle specifiche che riguardano il contrasto della pirateria online il cui oggetto sono gli eventi sportivi live. Tra le novità c’era anche il fatto che il blocco degli indirizzi IP, univocamente destinati alla diffusione illecita dei contenuti protetti, dovesse avvenire entro trenta minuti dalla segnalazione del titolare per il tramite di una piattaforma tecnologica unica con funzionamento automatizzato.
Insomma, sembra non vi sia più ambiguità o via d’uscita per gli utenti di Pezzotto o di analoghe applicazioni che trasmettono proprietà intellettuale digitale: il regno dello streaming illegale pare essere giunto alla sua vera fine dopo anni di inseguimenti e chiusure e riaperture di link dedicati.