L’Isola delle vipere mortali: è questo il luogo più pericoloso del mondo | 1 serpente a metro quadrato con tasso di mortalità del 93%
Fa paura soltanto a nominarla, ecco l’isola più inaccessibile per l’uomo, uno dei luoghi può pericoloso al mondo col tasso di mortalità del 93%.
Un’isola meravigliosa, subtropicale o tropicale, a clima umido e con differenti tipi di habitat: foreste, radure e arbusti. Ha un clima mite, la temperatura non scende mai al di sotto dei 18 °C mentre quella massima è di 22 °C. Ma dietro quel clima, si cela uno spaventoso segreto.
È l’isola con la più alta concentrazione di serpenti velenosi al mondo, ce ne sono tra 2.000 e 4.000, in gran parte sono dalla testa di lancia dorata, semplicemente uno dei serpenti più mortali del mondo intero. Possono essere sia terrestri sia arboricoli nonostante non abbiano una reale coda prensile.
A differenza di altri serpenti velenosi che tendono a colpire, rilasciare e poi seguire la preda, il ferro di lancia dorato tiene la preda in bocca dopo averla avvelenata. Con un morso questi serpente possono uccidere una persona in meno di un’ora. Come? Dopo atroci dolori.
Si comincia con un forte dolore, poi arriva la nausea, il vomito e le vesciche di sangue, quindi scattano emorragie interne, con conseguente presenza di sangue nel vomito e nelle urine, necrosi e problemi renali che alla fine provocano la morte della vittima.
Tra mito e realtà
Si dice che uno sfortunato pescatore sia sbarcato sull’isola in cerca di banane, solo per essere scoperto giorni dopo nella sua barca, morto in una pozza di sangue, con morsi di serpente sul corpo. Non solo. Dal 1909 agli anni ’20, poche coraggiose persone vivevano su quell’isola, principalmente per poter gestire il faro.
La leggenda narra che l’ultimo guardiano del faro morì insieme a tutta la sua famiglia, morì quando un gruppo di serpenti entrò nella sua casa attraverso le finestre.
Forse è meglio starne alla larga
Narrazioni più o meno veritiere a parte, l’isola Queimada Grande esiste per davvero ed è a pochi chilometri dalla costa di San Paolo. Secondo un report National Geographic, i serpenti sono in realtà endemici del luogo e colonizzarono quest’area circa 11.000 anni fa, quando faceva parte del continente americano, raggiungendo la proporzione attuale di un serpente per metro quadrato.
C’è chi dice che furono dei pirati a portarli sulle cose di San Paolo, con il chiaro intento di difendere il loro bottino. In realtà la densa popolazione di serpenti dell’isola si è evoluta nel corso di migliaia di anni, senza l’intervento umano, a causa dell’innalzamento del livello del mare, che isolò Ilha da Queimada Grande dal Brasile continentale, facendo sì che le specie di serpenti che vivevano sull’isola, probabilmente gli Jararaca, si riprodussero rapidamente, popolando l’isola. Ora ci vanno i bracconieri perché la pelle di quel serpente è pregiata. Forse sarebbe meglio starne alla larga.