Premi sempre quel pulsante alla pompa dopo aver fatto rifornimento | È l’unico modo che hai per ottenere un mare di quattrini, li stanno già rimborsando
Fai attenzione quando effettui il rifornimento di carburante all’automobile, c’è un pulsante che devi sempre premere perché, in caso contrario, potrai ricevere un sacco di soldi!
Negli ultimi anni i benzinai hanno ampliato la fetta di clienti mettendoli nelle condizioni di poter scegliere il rifornimento di carburante da un addetto alla pompa, oppure effettuare noi stessi il tutto.
La principale differenza tra servito e self service risiede principalmente nel costo del carburante, dato che nel secondo caso può venire a costare di meno assicurandoci un risparmio.
In entrambi i casi non dobbiamo dimenticare lo scontrino e non solo, dato che c’è un pulsante che dobbiamo premere perché in grado di fornirci un documento che vale davvero molto, sia da un punto di vista monetario che giuridico.
Ecco di cosa si tratta nello specifico e come poter agire in tal senso, insieme al perché questo particolare tipo di documento può valere moltissimo.
Premi sempre questo pulsante al rifornimento di benzina: ti svelo perché
Facciamo riferimento allo scontrino che riceviamo quando effettuiamo rifornimento, questo ci viene dato dall’addetto del rifornimento se è lui ad occuparsi in prima persona di tutto, ma se eseguiamo al self service dobbiamo richiederlo noi stessi premendo sul pulsante appositamente dedicato.
Lo scontrino, dunque, non è solo un documento fiscale che attesta la prova di acquisto, ma può essere esibito come prova nel caso in cui il nostro mezzo venga danneggiato da carburante sporco e difettoso.
Esibisci questo documento e verrai pagato un sacco di soldi
La conferma di quanto detto, infatti, Arriva dalla sentenza 2440 del 2023 emessa dal tribunale di Bergamo, e quella 283 del 2024 emessa dal tribunale di Lucca. Nel caso di Bergamo, dunque, troviamo un camionista che ha riscontrato dei gravi danni al suo mezzo con tanto di motore completamente distrutto a causa del carburante sporco. Riscontrando che le prime problematiche e malfunzionamenti si sono presentate dopo aver effettuato il rifornimento di carburante, la persona in questione ha presentato istanza al tribunale chiedendo risarcimento per quello che era il proprio mezzo di lavoro.
Nel secondo caso, ovvero quello di Lucca, a fare la richiesta risarcitoria è stato un privato che ha riscontrato anomalia al motore per lo stesso motivo del camionista. Dopo aver effettuato i dovuti controlli, esibendo anche la prova documentale relativa allo scontrino fiscale che attesta lo scontrino e l’inizio di ogni problematica relativa al motore causata da benzina sporca o difettosa, dunque, i giudici hanno riconosciuto il danno e condannato ai proprietari del rifornimento. Tutto questo è stato reso possibile grazie all’articolo 2697 del Codice Civile che riferimento al Principio di vicinanza della prova, in questo caso lo scontrino, e l’articolo 133 del Codice del Consumo in materia di risarcimento e danno subito dopo l’acquisto.