Un mare di persone che vendono licenziate per via del loro utilizzo improprio dei social network. Potresti finire nel mirino anche tu.
Dura la vita per i dipendenti, basta un passo falso ed ecco che si rischia di perdere subito il lavoro. Ognuno di noi ha un rapporto di amore ed odio nei confronti di quella che è la propria attività lavorativa, se da una parte non se ne può fare a meno, dall’altra invece, se ne farebbe a meno molto volentieri.
Ma fatta eccezione per pochi e circoscritti fortunati soggetti, che possono vivere tranquillamente anche senza lavorare, per tutti gli altri i lavoro è indispensabile per mantenere se stessi e la propria famiglia.
Quindi occorre conoscere le possibili azioni dei datori di lavoro, per riuscire a comprendere a quali abitudini occorre prestare attenzione. In effetti, se da una parte ci sono i lavoratori, sempre ligi al dovere, ce ne sono altri che invece, fanno i furbetti e tutto si ripercuote poi, su chi fa tranquillamente il proprio lavoro.
Un esempio di tutto questo ce lo offrono i tanti casi in cui un dipendente viene sorpreso a fare i propri affari mentre hanno chiesto un permesso per malattia a lavoro.
La legge italiana cerca di tutelare in tutti i modi il lavoratore, che ha bisogno di veder difesi i propri diritti, mentre svolge il proprio dovere. Ovviamente però, non può certo ignorare il datore di lavoro che essendo colui che deve gestire un’azienda e anche colui che paga gli stipendi merita di essere tutelato.
I dipendenti italiani hanno diritto a richiedere dei permessi per malattia ed essere comunque retribuito. Ma ci sono casi in cui il datore di lavoro può procedere al licenziamento in caso di malattia, ma si devono presentare delle specifiche circostanze.
Il legislatore prevede la possibilità per il datore di lavoro, nei confronti del dipendente che durante il periodo di permesso di malattia abbia adottato dei comportamenti che non siano rispettosi dei suoi colleghi. Innanzitutto non si devono superare il numero di lavori concordati e delineati dal contratto collettivo del lavoro.
Sembra che negli ultimi anni vi sia poi la consuetudine, da parte dei datori di lavoro di curiosare sulle pagine social del lavoratore, per controllare che non abbia utilizzato i suoi giorni di malattia per svolgere attività che non solo in linea con il malessere per cui dovrebbe rimanere fuori dal lavoro.