Mezzi pubblici, finalmente la svolta epocale: sono diventati tutti gratuiti | Prima salivi sempre con l’ansia del controllore
Sempre più città offrono la possibilità di salire sui mezzi pubblici in maniera del tutto gratuita. Anche in Italia!
A Tallinn è dal 2013, addirittura, che i mezzi pubblici sono gratuiti: si parla di quattrocento mila residenti e un’ottantina di linee tra autobus, filobus e tram. La capitale dell’Estonia è soltanto uno dei tanti esempi di come sta cambiando nel mondo il concept dei mezzi pubblici. Ovviamente non l’unico esempio.
Nel 2020 è toccato al Lussemburgo prendere questa iniziativa. Lì, addirittura lo step successivo: accesso gratuito ai mezzi pubblici non solo ai residenti ma perfino ai turisti. L’effetto go-down si allarga a macchia d’olio in tutta Europa.
Nel 2022 è toccato alla Germania anche se non in maniera del tutto gratuita, ma comunque a una tariffa molto bassa, 49 euro al mese. E ancora, in Spagna lo scorso anno il trasporto ferroviario statale non si è pagato per alcuni mesi, sia quello a corta sia quello a media scadenza. E poi c’è la Francia.
Ben 39 comuni o città con gli stessi piani gratuiti per i mezzi pubblici: da Dunkerque a Calais passando per Aubagne. Dallo scorso dicembre Montpellier è diventata la prima grande città transalpina a introdurre il trasporto pubblico gratuito, anche se soltanto per i residenti.
Come non pagare i biglietti
A questo punto una domanda sorge spontanea come fanno a capire la differenza tra residenti (che non devono pagare) e i “turisti” che invece pagano a prezzo pieno? Più semplice di quanto possa sembrare. Ogni residente deve scaricarsi in primis l’applicazione del Comune, con annessa foto del documento d’identità e il certificato di residenza. Stop.
Così si otterrà il pass, da esibire ovviamente una volta saliti sul mezzo pubblico. Gli altri, invece, saranno costretti a pagare, in quanto i controllori salgono sempre con la differenza che ai primi non interessa, per i secondi, sprovvisti di pass, ci sono in ballo multe salatissime.
C’è anche in Italia
A inizio dello scorso anno, anche Bari ha seguito questa strada, molto interessante, con il chiaro intento di spingere i cittadini a usufruire del servizio pubblico. Vero è che non è del tutto gratuito come in altre città europee. Ma quasi, visto che il costo dell’abbonamento è letteralmente crollato.
Dai 250 euro all’anno si è passa ad appena 20 grazie all’iniziativa da 5 milioni di euro finanziata in gran parte “Pon Metro”: un programma nazionale per interventi sullo sviluppo urbano sostenibile. Avanti la prossima.