Allerta salmonella, in cucina si nasconde un nemico invisibile ma non sai dove | La tua cattiva abitudine può portarti dritto in ospedale
L’infezione da salmonella può essere provocata anche da qualcosa che abbiamo in cucina senza saperlo. Una cattiva abitudine a cui rimediare.
Spesso si sente parlare di salmonella ma non tutti sanno di cosa si tratta né come si propaghi l’infezione. Eppure solo in Europa si calcola che circa 35 persone su 100mila ne siano colpite.
Un’infezione di origine batterica che purtroppo è più facile di quanto pensiamo da prendere in quanto questo ceppo di batteri è molto comune in natura, presente in numerosi animali, sia da allevamento che da compagnia, oltre che selvatici.
Esistono comunque due macro categorie che presentano sintomi simili ma di diversa gravità. Le salmonelle maggiori, nelle quali rientrano malattie come il tifo, e quelle minori, le più comuni, in genere derivanti da un’infezione alimentare.
Ecco perché parliamo di rischio in cucina. Ma la salmonella in cucina non arriva solo con il cibo! Quello che pochi sanno è che anche alcune cattive abitudini possono favorire il propagarsi di questi batteri nocivi. Scopriamo quali.
Salmonella in cucina: le cattive abitudini
Le infezioni da salmonella sono più comuni di quanto pensiamo. I sintomi sono quelli abbastanza tipici anche di altre infezioni alimentari e colpiscono principalmente l’apparato gastrointestinale. Si avvertiranno quindi dolori addominali, diarrea, nausea e/o vomito, febbre. Nel caso di infezioni più serie o in soggetti particolarmente fragili potrebbe essere necessario il ricovero. Le prime avvisaglie dell’infezione si verificano da 6 ore a 3 giorni dopo essere entrati in contatto con il batterio, e possono durare settimane.
Abbiamo accennato al cibo, veicolo principale quando contaminato. Ad esempio le uova crude, la carne poco cotta o il latte non pastorizzato e suoi derivati. Risulta inoltre impossibile capire se c’è contaminazione poiché aspetto, colore e sapore del cibo in oggetto resta invariato. E i gesti pericolosi?
A cosa prestare attenzione in cucina
Oltre al cibo, uno dei maggiori veicoli della salmonella e di molti altri batteri sono le spugne lavapiatti. Sorpreso? A te sembra che siano sempre pulite, del resto le usi con il detersivo, le risciacqui e le riponi. Il problema è che restano quasi sempre umide e che al loro interno ospitano miliardi di batteri che proliferano con l’umidità e si cibano dei residui di cibo, anche se non li vedi. È stato dimostrato da diversi studi. Certamente non tutti i batteri sono nocivi, ma molti potrebbero esserlo. Perché rischiare?
La soluzione? Opta per una spazzola lavapiatti. Oppure se proprio non riesci a farne a meno, cambia spugne e stracci almeno ogni 2 settimane, ricordandoti di disinfettarli ogni sera lasciandoli poi asciugare bene.