Rumori molesti la domenica mattina addio: la legge è dalla tua parte | Scatta il multone da 300€ e il carcere, fallo presente in assemblea
Finalmente potrai dire ai rumori molesti soprattutto la domenica mattina, la legge prevede la multa di 300 euro che ti conviene ricordare ai tuoi vicini di casa in assemblea condominiale.
La vita del condominio non è affatto semplice, sono pochi casi in cui questi sono delle vere e proprie o oasi dove gli abitanti sono sempre e comunque tutti d’accordo, ma, fortunatamente, il regolamento condominiale rappresenta un punto d’incontro per disciplinare varie dispute.
La conferma di quanto detto, non a caso, arriva da eventuali rumori celesti e non si tratta solo di quelli legati ai lavori di ristrutturazione all’interno dello stabile.
La nostra attenzione si concentrerà su tutta quella lunga serie di rumori che vengono emessi dai nostri vicini e che possono rientrare facilmente nella categoria “molesti”.
Ecco come agire in questi casi è come dimostrare eventuali disturbi della quiete, i quali determineranno la sanzione contro il nostro decido “vivace”.
Questi rumori onesti domenica la mattina solo a causa di sanzione
A determinare l’azione molesta ed eventuali rumori all’interno del palazzo dove abitiamo, insieme a regolamento di condominio che può essere accettato da vari accordi tra le parti, troviamo anche l’articolo 844 del codice civile che disciplina le immissioni. Facciamo riferimento a fumo, calore, esalazioni, scuotimenti, ecc… e persino rumori.
In questa categoria rientrano anche quelli che danno particolarmente fastidio la domenica mattina, soprattutto durante le prime luci dell’alba o in piena notte. Dopo aver accumulato una lunga serie di prove che determinano l’esistenza di eventuali rumori molesti deve essere valutata la normale tollerabilità degli eventi, successivamente riscontrata la violazione si può ricevere anche una multa fino a 300 euro.
La sentenza della Corte di Cassazione
A entrare nel merito della questione è stata anche la Corte di Cassazione Sez II Civile sentenza emessa nel 2018 dove si parla del limite di tollerabilità delle immissioni rumorose che non è mai assoluto, questo deve essere considerato relativo al contesto ambientale dove avviene, motivo per cui è soggetto a cambiamenti.
Nella sentenza di riferimento, inoltre, è possibile leggere quanto segue: “Secondo le caratteristiche della zona e le abitudini degli abitanti, non può prescindere dal rumorosità di fondo, ossia dalla fascia rumorosa costante, sulla quale vengono innestarsi i rumori denunciati come immissioni abnormi (cd criterio comparativo), sicché la valutazione diretta stabilire se i rumori restino compresi o meno nei limiti della norma deve essere riferita da un lato, alla sensibilità dell’uomo media e, dall’altro, alla situazione locale, appropriatamente e globalmente considerata“.