Nuova truffa del gas: ci stava cascando persino un avvocato | Spillano centinaia di euro a ogni telefonata
La criminalità ha ideato un nuovo sistema per truffare milioni di cittadini: nella rete dei malviventi anche un navigato avvocato veneto.
I costanti progressi tecnologici offrono un ventaglio sempre maggiore di comodità agli esseri umani, ma le innovazioni viaggiano di pari passo con nuovi rischi legati alla protezione dei dati sensibili e del proprio patrimonio, entrambi consultabili online.
La criminalità, infatti, si sta adeguando alle nuove misure di sicurezza, ed elabora truffe sempre più creative e ingegnose, in grado di trarre in inganno anche i cittadini più disincantati.
È quanto accaduto a Chioggia, città costiera del litorale veneziano, ad un noto avvocato del territorio. Il professionista ha infatti ricevuto un telefonata che lo ha decisamente messo in allarme, in cui una sedicente operatrice lo avrebbe informato di una bolletta insoluta da saldare tassativamente, fornendogli peraltro riferimenti accurati e molto verosimili.
Il legale è quasi caduto nella truffa, e ha denunciato l’accaduto a qualche mese di distanza dall’attuazione dell’illecito; a preoccupare le Forze dell’Ordine, infatti, sono proprio le modalità accurate con cui la frode è stata progettata.
La nuova truffa sulle bollette del gas
L’avvocato Carlo Fornaro ha ricevuto una telefonata da una sedicente addetta alle riscossioni che, con piglio gentile e professionale, lo ha informato di aver ricevuto in carico il recupero di una somma in seguito al pagamento insoluto di una bolletta del gas. L’importo, secondo la donna, ammontava a 639,75 euro, e riguardava il periodo compreso tra il 1 gennaio e il 28 febbraio del 2023.
Il legale avrebbe quindi protestato, asserendo che la somma richiesta risultasse troppo elevata, ma l’interlocutrice gli avrebbe assicurato che essa corrispondeva alla somma di diverse bollette non pagate risalenti all’anno precedente. In seguito, Carlo Fornaro ha ricevuto persino una bolletta tramite email che riportava il logo della sua azienda erogatrice del servizio, con suddetta somma in bella vista sul lato destro superiore del (falso) documento. L’avvocato, però, non ha controllato con attenzione se il numero dell’utenza corrispondesse a quello assegnatogli dalla società di fornitura servizi, e lo stesso vale per l’IBAN del beneficiario. Le restanti informazioni riportate nella bolletta, come l’indirizzo di posta elettronica, il numero di telefono e di fax, sembrano invece compatibili con una legittima comunicazione da parte dell’azienda. “Con ogni probabilità” – ha riferito Fornaro – “i truffatori avevano copiato la denominazione della ditta e il relativo indirizzo dal suo sito internet“.
Truffa a Chioggia, l’allarme di Fornaro: “Era assai ben congegnata”
A distanza di mesi dal tentativo di truffa, Carlo Fornaro ha riferito a “Il Gazzettino”: “È bene che tutti sappiano quel che mi è accaduto. Io non ci sono cascato, ma la truffa era assai ben congegnata. Non so proprio come sarebbe andata a finire qualora avessi delegato la banca a pagare le bollette“.
E ha concluso: “Mi stupisce il fatto che i truffatori abbiano avuto a propria disposizione, oltre alla mia mail, anche il numero del mio cellulare. Segno evidente che, prima di avermi chiamato, i malviventi si erano procurati tutti i miei recapiti riservati. Forse li avevano prelevati da qualche banca dati elettronica. In alternativa, potrebbero averli hackerati, violando il mio computer oppure il mio smartphone“.