A fine marzo scatta il nuovo obbligo | Italiani risparmieranno 220 milioni di euro in sette mesi, è già festa
A partire dal 31 marzo si profila una possibilità di risparmio concreto per milioni di famiglie: finalmente una boccata d’aria dopo i recenti salassi.
Il passaggio dal mercato tutelato a quello libero si è imposto come una mannaia su milioni di contribuenti italiani, e molti di essi hanno ricevuto nelle ultime settimane bollette decisamente salate.
Non a caso, numerosi cittadini hanno compiuto altrettanti ricorsi tramite le apposite Associazioni dedicate ai Consumatori, e le principali società di fornitura dovranno probabilmente ricalcolare gli importi per le singole utenze, oppure rateizzare le somme più onerose.
In ogni caso, l’inverno non è certamente la stagione più idonea al risparmio in bolletta, in quanto le ore di luce sono assai ridotte, mentre le basse temperature vincolano la popolazione all’utilizzo dei sistemi di riscaldamento più disparati, dai termosifoni alle più suggestive stufe a gas o pellet.
Fortunatamente, però, il 31 marzo scatterà nuovamente l’ora legale, e il passaggio al regime primaverile/estivo alleggerirà i consumi di milioni di cittadini.
L’ora legale e il risparmio concreto in bolletta
Il 31 marzo 2024 alle ore 2.00 scatterà il passaggio dall’ora solare all’ora legale, spostando le lancette dell’orologio avanti di un’ora. Tale evento anticipa quindi l’orario dell’alba, e garantirà agli italiani una maggiore quantità di esposizione al sole durante la routine quotidiana. Il passaggio all’ora legale non impatterà positivamente solo sulle tasche dei cittadini, ma anche sui rendiconti delle numerose imprese sul territorio, sgonfiando finalmente i costi per le utenze di luce e gas.
La società Terna, che gestisce la rete nazionale di energia elettrica in Italia, ha stimato che l’ora legale favorirà un risparmio di circa 220 milioni di euro complessivi nel giro di 7 mesi, dato derivante dalla riduzione dei consumi domestici di energia, che si stima ammontino a circa 410 milioni di KWh. Considerando che molti Paesi stanno pensando di aderire in pianta stabile all’ora legale, se tale provvedimento venisse attuato anche in Italia il risparmio annuale per il Belpaese ammonterebbe invece a 500 milioni di euro, stima condotta dal Centro Studi di Conflavoro PMI. E non è tutto: i 7 mesi previsti di ora legale permetteranno anche una significativa riduzione delle emissioni di anidride carbonica.
Ora legale, anche l’ambiente ringrazia
In virtù delle considerazioni espresse sopra, l’ora legale consente una riduzione delle emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, obiettivo auspicato anche dai diktat green dell’Unione Europea.
Secondo Terna, l’adozione del nuovo regime orario abbatterà di circa 200mila tonnellate la produzione di Co2 nei 7 mesi previsti dalla normativa vigente.