TFR, questo è il trucco per sapere se ti stanno truffando | Monitora così le tue buste paga
Attenzione al calcolo del TFR: la tua busta paga è in grado di indicare se l’azienda sta accumulando correttamente quanto ti spetta.
Il TFR, acronimo di Trattamento di Fine Rapporto, è una somma di denaro che spetta al lavoratore dipendente al momento della cessazione del rapporto di lavoro, a prescindere dalla sua causa.
Si tratta di una parte della retribuzione che viene accantonata mensilmente dal datore di lavoro, e rivalutata a seconda di un tasso legato all’inflazione.
Il TFR garantisce un paracadute emergenziale anche in caso di perdita improvvisa del lavoro (come il fallimento dell’azienda oppure il ridimensionamento del personale assunto), e rappresenta senza dubbio un risparmio forzoso che può essere utilizzato per gli scopi e i progetti più disparati.
Il lavoratore ha inoltre la facoltà di richiederne una parte anticipatamente (a patto di aver maturato almeno 8 anni di lavoro per la medesima società e di non superare la soglia del 70% dell’importo complessivo del TFR) qualora debba sostenere investimenti impegnativi, come l’acquisto di una casa. Egli ha infine la possibilità di conteggiare mensilmente il graduale accrescimento del TFR, in modo da evitare brutte sorprese in futuro: è sufficiente leggere con attenzione la regolare busta paga fornita dall’azienda.
Controllare il TFR: l’importanza della busta paga
Per controllare periodicamente l’ammontare del TFR occorre prendere visione attenta della propria busta paga, che contiene tutte le specifiche. Il dato in questione è riportato nella sezione inferiore del documento, e prevede la divisione della retribuzione annuale lorda (tredicesima e quattordicesima incluse) per 13,5. L’importo accumulato viene poi rivalutato al tasso fisso del 1,5%, tenendo conto dei mesi effettivi di lavoro nell’arco dell’anno.
Comprendere con chiarezza l’ammontare del TFR può essere utile al lavoratore in vista di investimenti futuri o di nuovi progetti familiari e, come anticipato, egli può anche richiederne la liquidazione anticipatamente, ma solo nel caso in cui debba sostenere una spesa gravosa. Se il dipendente, infatti, ha intenzione di acquisire un immobile, può richiedere al datore di lavoro la liquidazione del Trattamento di Fine Rapporto per un importo non superiore al 70% dello stesso, e concordare con l’azienda le modalità in cui la somma verrà erogata. Lo stesso vale per le spese mediche e quelle dedicate all’istruzione dei figli, come l’iscrizione all’Università.
La tassazione sull’anticipo del TFR
È importante sottolineare che l’anticipo del TFR viene tassato come reddito da lavoro dipendente, con una base imponibile calcolata in proporzione agli anni di servizio.
Qualora il lavoratore covasse dei dubbi sulla trasparenza dell’azienda e sui dati forniti dalla busta paga, può rivolgersi al proprio commercialista di riferimento, o ai CAF e patronati presenti sul territorio.