Pensione con soli 5 anni di contributi | Ovvero, come godersi la vita senza lavorare
La legge prevede una possibilità clamorosa, che consente di andare in pensione anticipata con soli 5 anni di contributi versati.
L’ambitissima pensione si basa su un sistema di contributi che devono essere conferiti durante la propria vita professionale, e che vengono accumulati al fine di essere erogati quando il contribuente raggiunge l’età ideale per smettere finalmente di lavorare.
La soglia di età minima per il raggiungimento della pensione, però, si sta alzando sensibilmente di anno in anno a causa dell’invecchiamento della popolazione e dei cambiamenti dei modelli economici e lavorativi.
Sempre più anziani richiedono il doveroso sussidio, ma una quantità minore di giovani si immette ultimamente nel mondo del lavoro, e tale eventualità è stata arginata dall’osteggiata legge Fornero.
Tale normativa, proposta dal ministro Elsa Fornero e approvata nel 2011, ha infatti innalzato l’età pensionabile a 67 anni e fissato la soglia contributiva minima a 20 anni, misura che ha costretto molti cittadini a lavorare anche in età senile. Esistono però diverse scappatoie compatibili con la legge Fornero, inclusa l’opzione di iniziare a percepire la pensione a soli 57 anni, e con un minimo di 5 anni di contributi.
Pensione a 57 anni con 5 anni di contributi: ecco tutti i dettagli
Come anticipato, la legge Fornero fissa la soglia di età pensionabile a 67 anni, purché il richiedente abbia maturato almeno 20 anni di contributi. In alternativa, vi sono alcune misure di prepensionamento, ma esse prevedono ovviamente un requisito contributivo assai più alto.
Ad esempio, è possibile ricorrere a Quota 41, Quota 103, oppure Ape sociale e Opzione donna. Tutte queste opzioni, però, prevedono una soglia contributiva piuttosto alta, e chi non ha svolto per anni una professione regolarmente registrata e retribuita non può accedervi. Per Ape sociale, infatti, si parte dai 30 anni di contributi, mentre la pensione anticipata ordinaria è accessibile a partire dai 42 anni e 10 mesi previsti dalla legge Fornero. La normativa prevede però una pensione anche per le casalinghe (o chiunque non abbia mai svolto una professione fuori dalle mura domestiche). Non essendoci alcun datore di lavoro, però, la casalinga che aspira a percepire la pensione deve provvedere da sé al versamento dei contributi mensile, a partire dall’età minima di 16 anni, fino a un massimo di 65.
Come versare i contributi in vista della pensione per casalinghe
Le casalinghe (o chiunque non svolga un lavoro esterno alle mura di casa) possono iscriversi al Fondo casalinghe, e versare mensilmente almeno 26 euro, soglia minima sotto la quale non è possibile scendere.
A seconda delle disponibilità, il contribuente potrà anche aumentare l’importo della rata, eventualità che gli consentirà di percepire in futuro un vitalizio mensile di importo più elevato.