Allarme rosso per i guidatori: dal Giappone arriva un nuovo sistema in grado di determinare il ritiro della patente ai conducenti a rischio.
La patente di guida è il documento che attesta le capacità del relativo proprietario di condurre un veicolo a 2 o 4 ruote in ambito stradale, nel pieno rispetto della normativa contenuta nel Codice della Strada.
Non a caso, infatti, la patente è soggetta ad un rinnovo ciclico che varia in base alla fascia anagrafica di appartenenza, e che prevede anche alcuni controlli clinici per attestare la vista e le condizioni psicofisiche del conducente.
I controlli, però, non sempre risultano attendibili, e con l’avanzare dell’età i conducenti possono perdere prontezza di riflessi e ridurre la soglia di attenzione quando sono alla guida, eventualità che può originare rallentamenti, ingorghi di traffico e persino pericolosi sinistri.
Per ovviare ai limiti umani dei singoli, una società giapponese sta sperimentando un nuovo sistema che si avvale dell’ausilio dell’Intelligenza Artificiale, e che potrebbe decretare il ritiro della patente ai guidatori ritenuti a rischio.
Ovviamente, l’avvento dell’età senile non coincide automaticamente con la perdita delle proprie facoltà, ma in alcuni casi può comportare anche patologie invalidanti, come la demenza, l’Alzheimer e la perdita di riflessi, situazioni che possono mettere a repentaglio la sicurezza del soggetto e quella degli altri utenti della strada.
Il Giappone, che vanta la popolazione più anziana al mondo con il suo 29,1% di cittadini in età avanzata, sta sperimentando un nuovo sistema che si avvale dell’Intelligenza Artificiale per identificare i conducenti che soffrono di condizioni che non consentono loro una guida sicura e protetta. Il software è stato sviluppato dalla società tecnologica NTT Data in collaborazione con la compagnia di Tokio Kokusai Motorcars, e raccoglierà i dati di tutti i conducenti di età superiore ai 65 anni. Esso elaborerà diversi dati, che verranno raccolti da appositi sensori e dal GPS per quantificare le frenate violente e le accelerazioni improvvise, così come altri atteggiamenti a rischio.
Il primo test avrà luogo entro giugno 2024, e coinvolgerà inizialmente le società di taxi e di logistica, due settori con gli autisti statisticamente più anziani.
Secondo i media giapponesi, il sistema avrà effetti positivi sulla circolazione stradale e sulla sicurezza dell’intero settore automobilistico, e potrebbe ben presto approdare anche in altri Stati, una volta certificato e perfezionato. In arrivo un giro di vite sui guidatori anziani anche in Italia?