Casa, il valore cresce del 25% con il trucco della classe energetica | Mettiti a norma e vendila subito
Se hai intenzione di vendere la tua casa, corri ai ripari: apportando alcune modifiche all’immobile, pompi il prezzo di vendita fino al + 25%.
A partire dall’anno 2005, ogni abitazione messa in vendita deve essere dotata della certificazione energetica, ovvero un documento essenziale che sancisce la classe energetica della casa.
Gli indicatori utilizzati sono: A4, A3, A2, A1, B, C, D, E, F e G, dove la classe energetica A4 risulta essere la più performante, mentre la G appartiene alla fascia più obsoleta. In sintesi, la classe permette di conoscere il fabbisogno energetico di un edificio, e analizza criteri come il sistema di illuminazione, la produzione di acqua calda, la tipologia di infissi, i materiali di costruzione e, soprattutto, la tipologia di riscaldamento invernale.
Il certificato ha una validità di 4 anni, può essere rilasciato solamente da professionisti abilitati, e influisce comprensibilmente sul prezzo di vendita di una casa, arrivando a gonfiarlo fino al 25% in più rispetto al valore di mercato.
Un immobile ben mantenuto ed efficiente, infatti, risulta più appetibile ai potenziali compratori, in quanto guarantisce da un lato il risparmio sulle utenze domestiche, e dall’altro contribuisce alla sostenibilità ambientale, tema molto caro al Governo e all’intera Unione Europea.
Come si calcola la classe energetica di una casa?
La classe energetica di una casa viene calcolata effettuando la somma dei singoli servizi energetici presenti sulla superficie calpestabile dell’abitazione e, al di là dei dossier stilati dai periti specializzati, esistono anche numerosi sistemi di autovalutazione online.
Per regalare lustro alla propria casa di proprietà, si consiglia di intervenire in particolare sull’installazione di un impianto di riscaldamento e raffreddamento ecologico con pompe di calore, e di sfruttare al massimo la domotica residenziale per ridurre al minimo gli sperperi energetici. In secondo luogo, è possibile sostituire gli infissi più arcaici con nuovi modelli in PDV che riducono la dissipazione del calore verso l’esterno. Per migliorare l’isolamento termico, inoltre, è auspicabile creare un cappotto termico interno o esterno, e rivedere infine anche la struttura del tetto. Ognuna delle opzioni richiede ovviamente la volontà di sostenere degli investimenti di importo anche elevato, ma è altresì possibile avvalersi di alcune agevolazioni fiscali vantaggiose, con la prospettiva di spendere meno al termine dei lavori nelle bollette periodiche. Per non parlare del ricavo proveniente dalle maggiorazioni sul prezzo di vendita.
Il costo dell’Attestato di Prestazione Energetica
Qualora i futuri venditori dell’immobile vogliano vendere, affittare, donare o ristrutturare fino al 25% della superficie interna, essi devono procurarsi l’APE, ovvero l’Attestato di Prestazione Energetica.
Questo documento non ha un costo fisso, e la tariffa può variare dai 100 euro ai 300 euro, a seconda della ditta prescelta per i rilievi e della Regione di riferimento.