Agenzia delle Entrate, si mettono a spulciare i tuoi account social | Non postare più queste foto
Rivoluzione storica per i liberi professionisti: al vaglio la proposta di controllare i social media per scongiurare il rischio di evasione.
L’impatto dei social media nella cultura di massa è stato certamente un evento storico senza precedenti, e ha segnato uno spartiacque nella gestione della privacy di milioni di cittadini.
Se le nuove generazioni condividono i loro stati d’animo su TikTok oppure Instagram, i boomers e i millennials rimangono fedeli a Facebook, e condividono con la rete momenti del proprio vissuto, del tempo libero e delle eventuali vacanze con la famiglia.
Tale abitudine, però, può comportare dei rischi significativi: dagli attacchi gratuiti degli haters, ai tentativi di truffa, anche il web può rivelarsi talvolta un terreno insidioso e malevolo, e negli ultimi giorni il Governo sembra deciso a sfruttarlo per minimizzare il rischio di evasione fiscale.
Poniamo il caso che un imprenditore che dichiara incassi assai modesti si faccia poi ritrarre a bordo vasca di un lussuosissimo resort a Dubai: con quali risorse avrebbe finanziato la sua gira fuori porta a 5 stelle? Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha effettuato una proposta che mira ad analizzare i social media dei singoli imprenditori per verificare il loro tenore di vita, in modo da paragonarlo a quanto sostengono in sede di Dichiarazione dei Redditi.
Giro di vite sui social degli imprenditori italiani
Il viceministro Maurizio Leo, assieme al partner Sogei, ha vagliato la possibilità di incrociare, con Agenzia delle Entrate, il tenore di vita dei contribuenti anche mediante le informazioni pubblicate da questi ultimi sui rispettivi social media.
Nell’audizione del 1 gennaio 2024 in Commissione Anagrafe Tributaria si è infatti considerata l’opportunità di inserire in una lista di potenziali evasori fiscali i dati di alcuni cittadini considerati a rischio, e anche i loro social potranno avere parte attiva nei dati a disposizione delle Autorità. Ricordiamo che l’evasione fiscale costituisce sempre un illecito, e che si realizza mediante l’occultamento di redditi, beni o attività imponibili, contrastando il prelievo tributario da parte dello Stato.
Le conseguenze per gli imprenditori
Lo scraping data proposto dal viceministro Leo mirerà proprio a studiare le attività dei contribuenti, in modo da paragonare il loro tenore di vita ai dati forniti dai social media.
Attenzione perciò a condividere piatti gourmet o foto dalle località più esclusive: tali immagini potrebbero insospettire gli addetti ai controlli, e originare un controllo capillare sulle attività private del singolo detentore di attività o imprenditore.