Buone notizie per le famiglie intenzionate all’acquisto della prima casa: si amplia la platea degli aventi diritto al Bonus sul mutuo.
Ottenere un mutuo per la prima casa rappresenta uno step cruciale per i cittadini e i nuclei familiari che desiderano investire in pianta stabile in un immobile.
Questo tipo di finanziamento consente di coprire una porzione significativa del costo dell’abitazione, e offre la possibilità di rateizzarne il pagamento in un periodo di tempo a medio o lungo termine, di solito diversi decenni.
Una delle prime fasi del processo è certamente la valutazione della propria situazione finanziaria (il proprio reddito, i risparmi da parte e gli eventuali debiti esistenti), in modo da determinare l’importo del mutuo e delle rate mensili, così come offrire alle banche una buona reputazione creditizia, in quanto essa influenza l’approvazione del mutuo stesso.
Negli ultimi anni l’inflazione galoppante e i dieci aumenti consecutivi dei tassi di interesse introdotti dalla Banca Centrale Europea hanno decisamente congelato il mercato immobiliare, scoraggiando milioni di famiglie dal richiedere il cruciale mutuo. Dopo questa contrazione, però, i tassi stanno gradualmente scendendo, e il Governo ha approvato il Fondo di Garanzia per sostenere gli investimenti di una particolare tranche della cittadinanza, aumentando inoltre la platea degli aventi diritto al Bonus: scopriamo di che si tratta nel prossimo paragrafo.
Il Governo Meloni ha confermato il Fondo di Garanzia dedicato ai cittadini under 36 che intendono acquistare la loro prima casa, aumentando inoltre il range dei beneficiari del contributo economico. Possono avanzare richiesta, infatti, coloro che esibiscono un ISEE inferiore ai 40.000 euro all’anno e che hanno un’età inferiore ai 36 anni, ma non solo.
L’esecutivo ha infatti ampliato la misura anche ai nuclei familiari numerosi con 4 figli e in possesso di un ISEE fino ai 45.000 euro, nonché alle famiglie con 5 figli ed ISEE fino a 50.000 euro, ma anche alle giovani coppie coniugate e ai nuclei familiari monogenitoriali. Il tetto massimo finanziabile previsto dal Bonus è pari a 250.000 euro, e la misura prevede l’ottenimento di una garanzia fino all’80% del valore dell’acquisto dell’immobile, inclusi gli oneri accessori. Il Bonus non copre però il pagamento delle imposte di registro, le spese catastali e ipotecarie. La percentuale del Bonus passa perciò dal precedente 50% all’80%, ma per contrattare rate più basse occorrerà sfruttare le offerte bancarie dedicate ai giovani.
Rientrano nel Bonus le abitazioni di tipo civile, economico, popolari e ultra popolari, gli immobili rurali e i villini, purché la loro ubicazione coincida con lo stesso Comune in cui il richiedente ha la residenza.
Sono invece escluse dalla manovra le abitazioni di tipo signorile, le ville, castelli e palazzi con eminenti pregi artistici o storici.