Posto di blocco, rischi fino a 8186 euro di multa solo per questo errore: la legge non perdona
Attenzione a questo illecito gravissimo: se compiuto durante un posto di blocco il conducente rischia una sanzione salata.
Sebbene i posti di blocco effettuati dalle Forze dell’Ordine costituiscano spesso una fonte di ansia e stress per gli automobilisti, essi rappresentano uno strumento efficace e immediato per il controllo del traffico e prevengono eventuali illeciti su strada.
Noti anche come checkpoint, i posti di blocco vengono spesso posizionati in luoghi strategici, come gli snodi pericolosi o i confini nazionali, e mirano anche a disincentivare il contrabbando, il traffico di stupefacenti e altre attività illegali.
Più comunemente, però, gli agenti in servizio si limitano a verificare i documenti dei conducenti e lo stato dei veicoli sotto esame utilizzando ispezioni visive e fisiche, talvolta anche con l’ausilio di scanner e rilevatori.
In caso di sosta ad un posto di blocco è quindi consigliabile mantenere la calma ed esibire un comportamento collaborativo e cortese; alcuni automobilisti, però, perdono completamente le staffe e cercano di eludere i controlli ricorrendo a manovre potenzialmente pericolose. In primis, la classica inversione di marcia: vediamo cosa prevede la legge in questi casi.
Inversione di marcia davanti a un posto di blocco: le conseguenze per il guidatore
Il conducente che effettua un’inversione di marcia davanti a un posto di blocco, o in prossimità di una zona vietata, può essere punito con una sanzione che va dai 2.046 euro agli 8.186 euro, come prevede il Codice della Strada.
L’articolo 176, comma primo, lettera A, dispone infatti che sulle carreggiate, sulle rampe e sugli svincoli delle strade (di cui l’articolo 175, comma 1) è vietato invertire il senso di marcia e attraversare lo spartitraffico, anche all’altezza dei varchi, nonché percorrere la carreggiata o parte di essa nel senso di marcia opposto. Come anticipato, la violazione è punita con la sanzione pecuniaria compresa tra 2.046 euro e 8.186 euro e con la sanzione accessoria della revoca della patente di guida, nonché con il fermo amministrativo del veicolo per i successivi 3 mesi. L’articolo 219 del Codice della Strada, infatti, stabilisce che il Prefetto ha la facoltà di emettere l’ordinanza di revoca e di consegnare la patente alla Prefettura, anche tramite l’organo di Polizia incaricato dell’esecuzione.
Revoca della patente fino a 5 anni
In alcuni casi avvenuti nel territorio nazionale, la Corte ha dichiarato inammissibili i successivi ricorsi, e prolungato la revoca per 5 anni dall’avvenuta violazione, ovvero entro il termine di prescrizione.
Ciò avviene anche in caso di contestazione differita o di mancato ritiro immediato del documento di guida da parte degli organi accertatori. Prudenza, quindi, ed attenzione ad effettuare l’inversione di marcia solamente nelle zone previste da Codice della Strada!