Contributi INPS: se non li paghi rischi il carcere | Le conseguenze per la legge sono severissime
Pagamento dei contributi INPS: ecco cosa accade quando il contribuente dimentica o evita volontariamente il conferimento.
L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale è l’ente previdenziale italiano responsabile della gestione dei sistemi di previdenza sociale e di assistenza e tutela sul luogo di lavoro.
I datori di lavoro e i lavoratori autonomi, infatti, sono tenuti al regolare versamento dei contributi INPS, che rappresentano una percentuale del reddito imponibile. Tali contributi andranno poi a finanziare vari settori previdenziali, come le pensioni, la malattia, la maternità, gli infortuni e la disoccupazione.
Per i lavoratori dipendenti, i contributi INPS sono suddivisi tra il datore di lavoro e il lavoratore stesso, con aliquote definite in base al tipo di rapporto e al livello salariale raggiunto. Per i lavoratori autonomi, invece, il calcolo è basato sui redditi dichiarati.
Ma cosa accade quando il cittadino dimentica (o peggio, omette volontariamente) di versare i contributi all’INPS? Ecco una panoramica sull’importanza della previdenza sociale e sulle conseguenze legate al mancato conferimento dei contributi.
Contributi INPS: perché sono fondamentali
È importante versare regolarmente i contributi INPS, in quanto essi garantiscono una copertura previdenziale e assistenziale in caso di necessità, come malattie, infortuni o pensionamento. L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale gioca infatti un ruolo cruciale nell’amministrazione di queste prestazioni, e il mancato pagamento dei contributi può comportare la perdita di tali benefici.
Ma non è tutto: oltre all’esclusione dalla platea degli aventi diritto, gli inadempienti possono incorrere in conseguenze anche gravi, incluse alcune sanzioni civili, amministrative o penali, a seconda della gravità. I contributi rappresentano infatti una sorta di cuscinetto sociale volto a garantire la stabilità del sistema e un efficace sistema di mutuo aiuto tra cittadini, e devono avere una continuità anche nei ricambi generazionali della forza lavoro. Vediamo quindi le sanzioni previste per i cittadini smemorati o negligenti.
Mancato pagamento dei contributi INPS: cosa stabilisce la normativa
La sanzioni civili hanno lo scopo di compensare il danno subito dalla collettività e rafforzano l’obbligo contributivo, e possono essere distinte tra omissioni ed evasioni contributive. La prime si verificano in caso di ritardato o assente versamento dei contributi, e prevedono una sanzione calcolata su base annua proporzionale al ritardo, con un tetto massimo del 40% sull’importo dovuto. Le seconde, invece, sono legate alle registrazioni o denunce false (oppure volontariamente omesse), e contemplano una sanzione pari al 30% dell’importo addebitato, fino a un tetto massimo del 60%.
Le sanzioni amministrative o penali, infine, scattano quando i mancati pagamenti superano un certo limite di importo, e possono comportare addebiti pecuniari significativi, e persino la reclusione del soggetto inadempiente. In ogni caso, una volta raggiunto il tetto massimo delle sanzioni civile, scattano in automatico gli interessi di mora, che sono soggetti a maggiorazione per ogni giorno di ritardo.