Furto dell’auto in un garage privato: rischi di non ottenere il risarcimento se non fai attenzione a questo dettaglio
Attenzione al rischio di furti di auto nei parcheggi privati: ecco cosa prevede la legge per le vittime e i proprietari della autorimesse.
Il furto d’auto è un crimine purtroppo diffuso largamente anche in Italia, e prevede la sottrazione illegale di un veicolo senza il consenso del legittimo proprietario.
Negli ultimi anni i malviventi agiscono spesso con metodi sofisticati, utilizzando dispositivi elettronici oppure manipolando i sistemi di sicurezza. Una volta rubata la vettura, essa può essere rivenduta all’estero, smantellata nel mercato nero dei ricambi oppure sfruttata per scopi criminali, come il trasporto di sostanze illecite.
Ovviamente, le vittime di furto subiscono un danno che va oltre la pura perdita materiale: questo crimine può provocare dissesti finanziari, disguidi nella routine lavorativa, stress emotivo e uno spiccato senso di vulnerabilità. Oltre al danno, la beffa: talvolta le compagnie di assicurazione faticano a rimborsare l’automobilista derubato a causa di alcune clausole ben specifiche.
Cosa accade, dunque, se l’auto viene rubata mentre è parcheggiata all’interno di un’autorimessa a pagamento? Scopriamo cosa stabilisce la legge nel paragrafo successivo.
Furto d’auto in un parcheggio a pagamento: ecco cosa sapere
I ladri più navigati riescono a sottrarre dalla custodia dei proprietari anche i veicoli parcheggiati nelle apposite autorimesse a pagamento, ma che succede al cliente derubato e al gestore della struttura? Il titolare dell’autorimessa può esimersi dal rimborsare l’automobilista danneggiato?
Molto spesso nei parcheggi a pagamento vi sono dei cartelli che sollevano la direzione del parcheggio dagli eventuali danni e dai furti sui veicoli presenti al suo interno, ma tra cliente e gestore si instaura tacitamente un contratto che prevede la custodia del mezzo. Tale eventualità implica quindi che il gestore è responsabile per i veicoli parcheggiati nella struttura, responsabilità che si estende anche ai casi di furto. I clienti derubati sono perciò tutelati, e il proprietario dell’autorimessa è tenuto a risarcire il valore dell’auto al momento dell’evento, stima calcolata sui listini di mercato.
I cartelli di esonero nei parcheggi privati
La presenza di cartellonistica che solleva (in via teorica) il gestore e i dipendenti del parking, o di una specifica scritta stampigliata sulla ricevuta non sono sufficienti a esonerare la direzione dal rimborso per l’avvenuto furto.
Perché la clausola sia vessatoria deve invece essere approvata dal cliente con una firma specifica, in cui esso si assume completamente la responsabilità del mezzo e del suo destino all’interno della rimessa. Se tale firma è assente, il gestore è sempre tenuto a risarcire il cliente.