5000 euro di multa se ti scoprono in questo stato: è scattata una nuova normativa di legge | Italiani in serio pericolo
Dopo il recente inasprimento della normativa, mettere in atto questo comportamento al volante può provocare grossi guai al conducente.
I comportamenti rischiosi alla guida rappresentano una minaccia costante per l’incolumità del conducente e dei passeggeri, e minano inoltre la sicurezza degli altri utenti della strada.
In primis il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza: esso aumenta l’eventualità di lesioni gravi o persino di morte in caso di sinistro. Anche ignorare i cartelli stradali e gli indicatori luminosi può innescare situazioni pericolose, così come mettersi alla guida in condizioni di evidente stanchezza e mancanza di riposo.
L’uso dello smartphone al volante distoglie l’attenzione dalla strada, e anche fumare durante la marcia è stato recentemente classificato come un comportamento avventato.
La velocità eccessiva, infine, è certamente un fattore chiave negli incidenti: essa riduce il tempo di reazione, e implementa la gravità degli impatti. A questa lista di comportamenti azzardati se ne aggiunge uno ulteriore, da sempre responsabile per eccellenza dei più disastrosi crash stradali. Per tale ragione, la normativa negli ultimi mesi ha decretato un severo giro di vite nei limiti di tolleranza, e varato un inasprimento delle pene per i conducenti irresponsabili: scopriamo di cosa si tratta nel paragrafo successivo.
La sanzioni previste per la guida in stato di ebbrezza
La guida in stato di ebbrezza si configura quando il guidatore si mette al volante con un tasso alcolemico superiore a quello consentito dalla legge. In Italia, tale limite è pari a 0,50 g/l nel sangue, o a 0,25 mg/l nell’aria espirata. Questo comportamento a rischio rappresenta un reato grave, ed è punito con sanzioni amministrative e penali, come previsto dall’articolo 186 del Codice della Strada.
Esso prevede infatti una sanzione penale che va dai 6 mesi ai 3 anni di reclusione, oltre che una multa amministrativa che spazia da un minimo di 500 euro a un massimo di 5.000 euro. Se si conferisce, però, una cifra sostitutiva al periodo di arresto, le spese possono arrivare facilmente a 5.000 euro, e in caso di recidiva il trattamento peggiora ulteriormente. La guida in stato di ebbrezza è punita inoltre con la sospensione della patente di guida, periodo che va da un minimo di 3 mesi a un massimo di 2 anni. La licenza di guida può essere inoltre revocata (anche definitivamente) in caso di reiterazione di reato o di incidenti stradali con conseguenze gravi. Le Forze dell’Ordine possono inoltre disporre il sequestro del veicolo per un periodo minimo di 6 mesi, fino a un massimo di 2 anni.
Cosa accade se si rifiuta l’etilometro
Il conducente colto in flagrante può scegliere di rifiutare l’esame dell’alcoltest, ma la sua reticenza appare agli occhi della legge come un’ammissione di colpa.
Chiunque eviti di prestarsi ai necessari accertamenti, infatti, può incorrere nei medesimi provvedimenti riservati ai conducenti alcoltest positivi, ovvero sanzioni, arresto e sequestro, a seconda delle valutazioni dell’Autorità competente. Lo stabilisce l’articolo 186-bis del Codice della Strada, stilato appositamente per incastrare anche i furbetti.